Lo stato di salute del PD a livello locale è variegato e complesso,in qualche caso non è proprio dei migliori,però vince in molte realtà locali ed in altre va al ballottaggio. I vertici locali incerti sul da farsi sono felici di avere una laedership forte, decisionista, ma non riescono a comunicare con il centro,con la segreteria del partito,si sentono afoni. Renzi fa partire un’offensiva del partito sui social con un ” responsabile digitale in ogni circolo”, e poi il tour a settembre e ottobre per allargare il consenso ed avvicinarsi il più possile al 40%.. intanto il prof Prodi incontra Pisapia,con un ramoscello d’ulivo stretto in mano e Renzi ora teme la spallata e qualche scollamento del popolo dem.
Il PD che ha un deficit di partecipazione rischia il cannibalismo sul piano locale tra correnti e capetti,dimissioni,commissariamenti,reggenze,liste civiche e dirigenti immaturi.Un PD diviso e litigioso non serve alla collettività.Il “Locale” resta complicato ed incerto,ma appassionante e traino per costruire una risposta vera ai bisogni dei cittadini.Renzi deve evitare di cadere nella palude “centrista”,ma anche di destabilizzare lo spazio politico di un partito,antenna del territorio e promotore di una nuova classe dirigente.
“L’immagine del Pd non devo essere solo io”,dice Renzi,in un circolo fiorentino, suscitando unanime sorpresa. Intanto il campo della sinistra cerca di organizzarsi, anche se si spacca sui voucher. Ma mentre Grillo e Salvini fanno un investimento sulla paura,evocata strumentalmente per poterla combattere,il Pd a livello nazionale e locale su che cosa si ricompatta?