5 stelle, il Congresso si è aperto tra i veleni e le veline, compresa la guerra dei numeri tra governisti e non. Atteso da mesi, rinviato e temuto: è arrivato il momento per il M5s del confronto pubblico degli Stati generali. Il Mov 5stelle ha fallito l’esame di maturità, peccato. Scontro totale, prima ancora dell’avvio dei tavoli di lavoro e delle relazioni. Non credo,come ha raccontato qualcuno un congresso stile Dc, sia per la forza,l’autorevolezza e l’esperienza dei protagonisti democristiani, sia causa Covid per il metodo a distanza utilizzato. Leadership collegiale, ormai data per certa, apoteosi oligarchica, trofeo dei doppi sensi e delle doppie scelte,segreteria allargata,senza incoronazioni, alleanze programmatiche (ma non strutturali) e vincolo del doppio mandato. Di Maio si è ripreso,con l’aiuto di Fico , la linea governista del partito. Sono passati dall’utopia roussoviana al politichese democristoide, questo si, visto anche nell’immediatezza in streaming. E per queste anime generose, ma in pena,sempre combattute tra il già e il non ancora,arriva il Presidente Conte e detta la linea: “Siete una comunità tosta”, ha detto il premier. Che non a caso ha citato i fondatori Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio (ma non Davide) e concentrato il suo intervento sul “coraggio di cambiare idea” e accettare la “complessità” senza arroccarsi dietro “la coerenza delle proprie idee”. Ecco il passaggio importante del Premier Conte:”“La coerenza delle proprie idee è un valore, ma quando governi devi considerare la complessità. E bisogna avere il coraggio e l’intelligenza di cambiarle. La prova del nove è spiegare con chiarezza perché si è cambiata l’idea originaria: se questa spiegazione la si può fornire, allora significa che si sta facendo la cosa giusta”. Distinti saluti alla purezza dagli Stati generali e un blocco totale alle velleità di Di Battista!
Agli Stati generali è stato affidato,quindi, il compito più difficile: rifondare e rigenerare il M5s, proprio mentre si trova ad affrontare uno dei momenti più difficili dalla nascita. Aspettative insomma altissime, in un clima di tensione sempre crescente.Le conclusioni sono affidate nuovamente a Crimi che spiega: “La sintesi dei lavori degli Stati generali sarà sottoposta al voto degli iscritti e costituirà un atto di indirizzo. Subito dopo occorrerà apportare le modifiche allo statuto nella parte relativa al capo politico. Infine si procederà immediatamente all’elezione della nuova guida politica del M5S e sarà quest’ultima che farà gli atti necessari a realizzare tutto il resto”.
Diciamoci la verità,senza arrivare alle scelte del caminetto. Non basta al Movimento,alle sue fortune elettorali,alle sue scelte programmatiche,alle sue parole d’ordine blindare la legislatura e l’esecutivo in carica(anche con ministri e vice che si dovrebbero dimettere), non basta a dare un senso politico al loro post ideologico. Loro che governano un giorno con i sovranisti ed un altro con gli europeisti,che hanno diverse e mutevoli linee, devono rimuovere qualcosa, scomporsi per ricomporre. Un PD meno soccombente, più audace,più responsabile, potrebbe aiutarli. Devono avere il coraggio di cambiare idee! La base sarà pronta a rimettersi in gioco? Sul tema delle alleanze e della prospettiva di governo locali e nazionali ha detto si prima dei suoi capi, dei suoi mandarini o degli aspiranti tali.