La “notizia gioiosa”, che in greco si si dice “Vangelo” è in se stessa inaudita. Dio si fa persona umana. Cioè Dio rinuncia alla sua onnipotenza, alla sua divinità per stare al passo di ciascuno di noi, mettersi al nostro fianco e camminare con noi. Ha voluto condividere la nostra condizione umana al punto da farsi una cosa sola con noi nella persona di Gesù: vero uomo e vero Dio.
“Era nel mondo, eppure il mondo non lo ha riconosciuto. Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto» (Gv 1,10-11). Queste amare constatazioni dell’evangelista Giovanni si riferiscono al popolo ebreo che a suo tempo non volle accogliere Gesù, anzi lo condannò a morte e lo fece inchiodare sulla croce. Ma queste parole suonano di monito anche per noi, cristiani del terzo millennio.
Diciamo la verità! Anche noi mostriamo di non accogliere Gesù, basta guardarci intorno e dentro noi stessi, è sufficiente riflettere su come celebriamo il Natale del Signore. Le nostre strade sono piene di luci e di colori, le nostre case si rivestono di ornamenti festosi, i nostri banchetti sono succulenti e le nostre bevande inebrianti. C’è tutto. Ci sono tutti gli ingredienti per celebrare il Natale, compresi i sentimenti. Eppure (e non ce ne accorgiamo…) manca qualcosa, manca il meglio, manca proprio qualcuno: Gesù Cristo!
Nei nostri Natali, Gesù ormai è il grande assente. Diciamocelo: il Natale non sembra essere più una festa cristiana, è una festa dell’opulenza, dello spreco, dell’ostentazione e dell’ipocrisia: il tripudio di un vuoto che riempie le nostre anime… E’ giunto il momento di smettere di festeggiare per accogliere Cristo nel nostro cuore. Dio vuole questo.
E’ Natale. Dio si è fatto uomo, uno di noi; gli uomini non devono salire a Dio per divinizzarsi, ma devono “umanizzarsi” sempre di più, ecco la Condivisione, ecco il Mistero d’amore del Natale. Auguri di cuore.