IL PD TRA IL RITORNO QUASI ZEN DI RENZI E L’ASCIA DI GUERRA DEL RISERVISTA D’ALEMA

Molte volte , a sinistra, si discute come se negli ultimi venti anni al governo ci fosse stata soltanto la destra. Ma si mente sapendo di mentire. Una parte delle regole che oggi non funzionano più le ha scritte quella classe dirigente che oggi freme nel Pd e a sinistra dello stesso per rimettersi all’opera.E poi il secondo vizio:la trincea dei diversamenti avversari che puntano a farti perdere anche se restano minoranza. Il minoritarismo è una vecchia malattia della sinistra italiana.Ma si sa la storia della sinistra italiana è punteggiata di divisioni e guerre intestine.

Massimo D’Alema a Roma riunisce la sinistra anti Renzi e sdogana la scissione.In un’ora in un suo lungo ragionamento invoca un cambio di rotta e sogna un cambio di passo,a sinistra. Sullo sfondo le contraddizioni dell’ingegneria elettorale, le convenienze politiche e un pò di sorti personali.Non è una  questione programmatica,ma questione politica in senso esistenziale.

Attento a non calpestare le regole, a differenza di quanto fece con RED (l’associazione messa su ai tempi – e contro – Veltroni), stavolta niente tessere. Ma è nata lo stesso, se non una vera e propria Cosa3, almeno un “Cosetta“‘ che reperirà fondi e aprirà sedi (“Teniamoci pronti a ogni evenienza”, ha detto D’Alema), e che ha anche un nome, “Consenso”, che evoca non solo un pezzo fondamentale della cultura gramsciana e del Pci ma anche la ricerca di qualcosa che evidentemente si giudica assente, il “senso”, appunto. Fin dove arriverà questo chirurgico ragionamento di D’Alema e il suo “bertinottiano” ritorno?

ConSenso  nasce tra quelli che non vogliono Renzi dentro e fuori il PD.

Proprio adesso che ci vorrebbe l’integrazione e non la divisione, proprio adesso che avanza il ruolo perduto della politica, si moltiplicano i problemi reali del Paese. Proprio adesso che avrebbe senso approvare, in Parlamento, una legge elettorale coerente e stabile che consenta non giochi di corto respiro ma la garanzia di continuità e governabilità.Una legge dove contano i cittadini che si scelgono i propri rappresentanti. Nel PD, partito cardine di questa legislatura,prevale il bisogno di rivincita e di riaffermazione della attuale laederschip. Renzi si mostra disinteressato a favorire sia un clima sereno al proprio interno che una intesa con gli altri partiti. Il suo ritorno (quasi) zen,il suo tentativo di volare alto,in modo sprezzante e irridente,quasi dalemiano si sarebbe detto anni fa,dove porterà?

C’è bisogno di una tregua per evitare la palude,c’è un tempo buono per la pace e uno giusto per la guerra.

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