Diciamo subito che il populismo che fa leva sul malessere e la paura delle persone, non si può battere con il populismo di Governo, ai vari livelli, delle narrazioni, delle battute ad effetto. Populismo è far credere al popolo che i suoi difetti sono virtù: avidità e paura prima degli altri. Il Populista è conservatore, ha paura delle novità, è l’esatto contrario sia del riformista che del rivoluzionario. I populisti di sinistra, quelli del “no,no,no” sono una delle cause fondanti del renzismo e della sua ossessione maggioritaria. Il Renzismo nasce soprattutto come rimedio,certo sbrigativo,un pò rozzo, alla mortificante stasi, all’inseguimento della “terra promessa”, all’inconcludenza e all’ammuffimento di una certa sinistra.
Ecco perchè rimandare adesso,di molto,le elezioni,darebbe ulteriore benzina al motore del populismo.
E’ utopia pensare che la politica debba perseguire il bene comune dei molti piuttosto che consentire il privilegio dei pochi?
Cambia la storia,devono cambiare gli uomini e se si è veramente riformisti, deve cambiare anche la proposta riformista,anche nel linguaggio, nei metodi, nelle relazioni, nel porsi.
Ed allora le elezioni non devono diventare un salto nel buio o peggio ancora una roulette russa.Quindi una legge elettorale serve,serve un governo reale,senza aggettivi, sostenuto dalla maggioranza di oggi,o da chi ci sta,o da chi in prospettiva vuole cambiare,responsabilmente,il quadro delle alleanze attuali.
La Sinistra nel suo insieme,che oggi spregia Renzi e la sua voglia di cambiare,dimentica o ignora lo stretto legame tra Renzi e le debolezze e la doppiezza farisaica che lo hanno generato.
Anche a Sinistra devono cambiare alchimie,tattiche, strategie e alleanze. La ragionevole proposta di Giuliano Pisapia di ricucitura è un ponte,una utile strada per aiutare a riconnettere la sinistra al Paese e a non rassegnarsi all’implosione della democrazia. Provarci è un dovere,visto che qualcosa di profondo deve essersi inceppato,nella politica,se annaspa in modo così vistoso.
