Tra l’Italia e l’UE la tensione è di casa oramai. Per il Presidente Juncker “In Italia ci sono interlocutori assenti.” L’affondo quotidiano di Juncker è solo uno degli ultimi episodi caldi del confronto con L’Europa.Dai tempi del kapò di Berlusconi a Schulz alle risatine di Merkel e Sarkozy sino allo scontro tra Monti e la Germania sullo scudo anti-spread. Per alcuni è uno scontro tra due debolezze,si trascina avanti stancamente,con pochi grandi ideali ( e idee) e tanti problemi quotidiani che si sommano alla crisi economica e alla gestione semidisastrosa dell’emergenza migranti.
E’ innegabile che c’è anche uno scarso feeling caratteriale tra Renzi e Juncker,non per niente il nostro Governo avrebbe gradito nel 2014 un altro Presidente di Commissione.Quindi anche la diatriba sulla primogenitura sulla flessibilità dei conti e la battaglia per la redistribuzione dei rifugiati sono un piccolo pretesto perchè è l’Europa che non mantiene gli impegni.Si ha impressione,in questi giorni,che l’UE perda tempo su questioni inesistenti,in fondo all’Italia non è stata fatta nessuna concessione,sono state solo applicate,finalmente le regole esistenti.
L’Italia ha bisogno dell’Europa come l’Europa ha bisogno dell’Italia.
Basta sia con il gelo e le sfuriate che con i bacetti e le pacche sulle spalle.Ma i nostri europarlamentari di tutti i partiti non temono conseguenze imprevedibili? E quelli in particolare del PD che fanno? A fine febbraio Juncker si recherà a Roma proprio perchè come dice lui “l’atmosfera non è delle migliori”.
Renzi non è certo un guascone ma i nostri non sono combattenti nè sono radicati sui territori come antenne.Mi sembrano europarlamentari provinciali che subiscono diktat.