Il Coronavirus dilaga in carcere.In una settimana casi raddoppiati tra i detenuti,tra gli agenti penitenziari,il personale medico e socio-sanitario. La Campania e la Lombardia sono i due grandi contenitori del carcere. Ai casi problematici ed in espansione di san Vittore e Bollate,di Alessandria(29 casi),Terni(69 detenuti contagiati),Larino, Livorno, si sono aggiunti Poggioreale(una quarantina tra i detenuti) e Secondigliano (nove detenuti e due ricoverati al Cardarelli), e poi Benevento(due) ed Avellino,uno ricoverato nell’ospedale della città.. A questi si aggiungono centinaia di agenti penitenziari,personale medico e sociosanitario contagiatri dal Covid. Parlare di Covid in carcere, vuol dire considerare malattia(salute) e punizione(giudizio),due diritti sempre in bilico e molte volte in contraddizione. Certezza della pena che si deve coniugare con qualità della pena. Eppure in Tv è quasi sempre presente il lugubre finalismo vendicativo dei giustizialisti che negano la Costituzione italiana e chiedono che il detenuto debba marcire in cella fino alla morte!
Grazie allo straordinario lavoro di tutti coloro che operano in ambito penitenziario,del personale sanitario e del senso di responsabilità della maggior parte delle persone detenute in questi mesi il contagio da Covid 19 nelle carceri è stato contenuto. I detenuti vivono una condizione di doppia reclusione e di separazione. C’è bisogno di svuotare le carceri. Il lavoro di Procure, magistrati di sorveglianza,in applicazione dei provvedimenti recenti è importante ma è poca cosa, non si trovano i braccialetti,sono necessari più magistrati di sorveglianza e cancellieri. Il decreto penso che sia un piccolo segnale politico e culturale. Il Governo ammette che c’è un problema.
Devono uscire subito i detenuti con patologie particolarmente gravi e con età avanzata.Le misure alternative al carcere sono la strategia giusta. Il Virus è tornato implacabile. La necessità di intervenire sul carcere si fa di nuovo pressante.La politica faccia il proprio dovere,senza demagogia, superando il populismo politico e penale. Così come il dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria dichiari che carceri come Poggioreale sono una polveriera con miccia corta. E’ necessaria una sinergia maggiore tra amministrazione penitenziaria e sanità regionale. Lunedi e martedi mattina sarà presente un camper dell’ASL NA1,presso il parcheggio di Poggioreale,che effettuerà a tutto il personale del carcere di Poggioreale i tamponi molecolari. In Campania abbiamo anche 65 posti, di dimore sociali” per i detenuti senza fissa dimora e gestiti da cooperative ed associazioni.
E’ emergenza! I prossimi giorni saranno insidiosi e per questo è fondamentale la massima collaborazione tra tutti gli attori del mondo penitenziario,della giustizia,della politica e del privato sociale. Noi garanti continueremo a svolgere un ruolo di garanzia e interazione con il terriorio di riferimento,qualificandoci come validi interlocutori del sistema carcerario. Liberiamo le carceri dal virus e dalla buocrazia.
Samuele Ciambriello,garante campano delle persone private della libertà