Renzi a Napoli,con il suo dinamismo, ha segnato,finalmente,una data storica per la città o ha lasciato un ulteriore germoglio illlusionista? Per i più ed anche per me appare lecito coniugare speranze e realismo politico,progetto e risorse. Nella repubblica napoletana autonoma il Governo fa sul serio. Su bagnoli per vent’anni non si era quasi visto niente e ci sono state molte proposte fantasiose. Da un pò si pensava che lo stesso Governo volesse mettere mano alla parte urbanistica. De Magistris usa bandane ed elmetti,
accende miccie pericolose,sostiene che nel decreto del Governo “c’è una commistione tra presunto interesse pubblico e proprietari dei suoli.” Il sindaco è un pubblico ufficiale,segnala un reato e non va a denunciarlo? Se non ci va,può essere a sua volta denunciato perchè “omette o ritarda” di denunciare un reato di cui ha avuto notizie nell’esercizio delle sue funzioni. Il sindaco antagonista deve scegliere,è ad un bivio! E’ arrivata l’ora delle scelte dopo gli errori e i congelamenti del passato.
C’è una città “contro” e una città “per”. Sono le due Napoli che si sono confrontate all’arrivo di Renzi a Napoli. Qualcuno a Napoli dice che la fragilità del sindaco è sotto ricatto,con l’alibi morale che non è disonesto ma solo incosciente. Vorrei ricordare che anche le “omissioni” sono peccati gravi,peccati sociali.
Compito della politica è costruire il bene comune,dando una mano a definire priorità ed obiettivi comuni,mettendo in campo per il lavoro e lo sviluppo di una città un nuovo modello sostenibile che leghi economia e società. Questo rilegare economia e società è presupposto fondamentale per tenere insieme sviluppo e democrazia. La rabbia,la paura e il rancore non aiutano il risanamento civile ed economico di una comunità.