L’affluenza alle urne,68,44% ha dimostrato che la scelta più giusta era quella di votare, è stata una scelta più essenziale del voto favorevole o contrario alla Riforma. Nel 2001,il referendum sul nuovo titolo Vdella Costituzione fu approvato con la partecipazione del 34% del corpo elettorale,e stiamo ancora a torcerci le mani.
Gli italiani hanno deciso nella stragrande maggioranza per il NO,con Il Mezzogiorno in testa.
E’ stata la spallata del popolo della rivolta, un VaffaRenzi dai molteplici significati. Una vittoria tattica e strategica,un ulteriore suicidio politico in Europa. Però L’Europa e la politica,in generale,devono cercare di capire il perchè,il perchè di tanta antipolitica. Forse occorre recuperare rappresentanza,temi sociali, superare le diseguaglianze, le periferie,aggredire le povertà.
Un voto contro Renzi,contro il suo Governo,quello della rottammazione. Ecco vince lo scontento,il popolo della rivolta,ma vince anche l’accozzaglia,come si è visto dalle prime battute dei vincitori. Guai ai vinti, qualcuno gridava, al voto,al voto altri.Certamente nulla sarà come prima, inutile provare a derubricare il voto. Certo è rassicurante dire che abbiamo assistito ad un esercizio di democrazia. Ma adesso le conseguenze? Renzi si è dimesso.Matteo Renzi oggi si recherà al Quirinale per dimissioni irrevocabili. Non è più il tempo delle vecchie liturgie: in questo, Renzi si dimostra coerente,serio e dotato di uno stile che non sempre la politica ha. Si è caricato sulle spalle la responsabilità della sconfitta. Lascia la poltrona, tocca ad altri indicare cosa si deve fare. Si apre dunque una fase incerta. I vincitori, come volevasi dimostrare, non hanno un’idea univoca: Salvini chiede le urne, Brunetta vagheggia un governo presieduto da un altro esponente del Pd. Immaginiamo che Grillo dirà un po’ tutt’e due le cose, confuso com’è. Il No non sa bene cosa fare, è già diviso.
Martedì la Direzione nazionale del PD. Credo che Renzi,più di prima ,voglia fare politica,voglia ripartire da quel “suo” 40%,voglia dimettersi da segretario del Pd per iniziare il congresso e fare chiarezza al proprio interno. Credo che il capo dello Stato chiederà a Renzi di verificare se all’interno di Camera e Senato ha ancora la maggioranza e se ci siano le condizioni,in tempi rapidi, di approvare una legge elettorale anche al Senato,per andare quanto prima a nuove elezioni.