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Einaudi, Eduardo De Filippo traduce in napoletano l’opera teatrale di Shakespeare “La Tempesta”

Quando Giulio Einaudi propose a Eduardo De Filippo di tradurre gli autori stranieri per inserirla poi nella
raccolta denominata “Scrittori tradotti da scrittori”, l’attore accettò subito. E l’opera scelta dall’attore
napoletano fu una delle ultime opere del drammaturgo inglese Wiliam Shakespeare: La tempesta.

Di seguito, la trama della commedia teatrale: Il dramma, ambientato su di un’isola del Mediterraneo,
racconta la vicenda dell’esiliato Prospero, il vero duca di Milano, che trama per riportare sua figlia
Miranda al posto che le spetta, utilizzando illusioni e manipolazioni magiche.

Mentre suo fratello Antonio e il suo complice, il re di Napoli Alonso, stanno navigando sul mare di ritorno da
Cartagine, il mago invoca una tempesta che rovescia gli incolumi passeggeri sull’isola.

Attraverso la magia e con l’aiuto del suo servo Ariel, uno spirito dell’aria, Prospero riesce a rivelare la natura
bassa di Antonio, a riscattare il re e a far innamorare e sposare sua figlia con il principe di Napoli, Ferdinando.

L’opera in sé non è altro che la traduzione del testo originale (ovviamente). Il drammaturgo napoletano per
tradurre si fece aiutare dalla stessa moglie, la quale fece un lavoro accurato per tradurre il testo dall’inglese
all’italiano. Poi Eduardo provvide per la “trasposizione” in napoletano. Il tutto fatto inserendo un napoletano
arcaico come la lingua parlata come negli anni in cui sono ambientati i fatti (XV Secolo).

Ma al di là di tutto, anche se in lingua partenopea si avvertirà tutta l’essenza del poeta nato in quel di Stratford:
leggerete di un fratello tradito, una serie di intrecci in cui tutti i protagonisti saranno coinvolti. Ma verrà
raccontata pure una storia d’amore oltre che leggerete anche alcuni momenti veramente comici. Poi
via via si toccheranno temi come la magia, il perdono, l’aridità. Tutti temi tanto cari allo stesso autore
di Romeo e Giulietta.

La lettura tutto sommato è piacevole, si lascerà leggere senza difficoltà (ovviamente bisogna conoscere la
lingua napoletana) altrimenti sarà molto difficile la comprensione del testo.

Ma una cosa è certa, la storia vi coinvolgerà tantissimo, altre volte vi farà emozionare, altre invece vi farà quasi
provare tenerezza o pena (a seconda del momento che starete leggendo) però tutto sommato vale la pena
leggere questo testo teatrale, soprattutto se si è amanti di uno degli autori più famosi della letteratura inglese
o altrimenti se siete amanti delle opere teatrali.

Quindi questa è un opera da avere e custodire nella propria libreria personale per gli amanti dei libri o
semplicemente della letteratura in generale. Ma sarà molto difficile da reperire una copia dell’opera originaria.
Allora se sarete fortunati, non dovete assolutamente farvi scappare la “versione” proposta poco tempo fa da
Repubblica provando a cercare il volume nelle edicole…

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