Si preannuncia una tornata elettorale difficile, quella alle porte, con gli scrutatori in fuga per il rischio Covid-19. Monta infatti la paura dei contagi nei seggi che ospiteranno le prossime elezioni, le prime votazioni dall’inizio dell’emergenza coronavirus. A lanciare l’allarme sulle rinunce sono diversi territori da Nord a Sud, dove fioccano “giustificazioni” e certificati medici. Si temono inoltre code ai seggi per i controlli di rito.
In Puglia, secondo Tgcom24, dove si svolgeranno sia le regionali che le comunali in diversi territori, oltre 200 volontari della Protezione civile sono pronti a sostituire i disertori tra i presidenti e i componenti dei seggi elettorali nominati dalla Corte di Appello per le elezioni di domenica e lunedì. In tutte le province della Regione ci sono state alte percentuali di rinuncia. A Bari, ad esempio, si arriva al 67%, solo considerando i presidenti di seggio (228 persone), e tra questi hanno rinunciato tutti quelli nominati per i seggi Covid, ovvero quelli allestiti negli ospedali o per i malati in isolamento.
Tra le città dove si segnala il maggior numero di defezioni c’è anche quella ligure di Imperia, dove sono 114 su 180 gli scrutatori che il Comune sta provvedendo a sostituire a causa delle rinunce arrivate in queste ore all’ufficio elettorale. La maggior parte di questi è già stata sostituita. Ma il governatore Toti assicura: “Il voto per le elezioni regionali in Liguria e il referendum sarà assolutamente in sicurezza perché i seggi già di per sé sono luoghi di distanza sociale: la segretezza del voto, l’ingresso ad uno ad uno nelle cabine elettorali, le sanificazioni sono assolutamente garanzia di sicurezza”.
Sono invece ottanta nella città di Napoli (sugli 885 nominati dalla Corte d’Appello) i presidenti di seggio che hanno già fatto pervenire rinuncia all’incarico in vista del voto di domenica e lunedì, poco meno del 10%.