Oggi De Luca ha riunito l’unità di crisi per un’emergenza idrica risalente allo scorso 20 giugno. Alla suddetta riunione, con il Presidente De Luca e il Vicepresidente Fulvio Bonavitacola, hanno preso parte i rappresentanti degli enti di gestione dell’acqua in Campania. Dunque si è proceduto a una ricognizione delle criticità registrate nel quadro generale della diminuzione degli approvvigionamenti. All’oggi non si registrano dannose emergenze ma la situazione complessiva, a livello locale, regionale e interregionale, va monitorata in modo costante, affrontata e gestita in maniera operativa come si sta già operando da oltre un mese. La priorità è continuare a realizzare, anche a scopo preventivo, una serie di interventi per rendere una quota di recupero idrico con cui si può far fronte all’ attuale situazione climatica. Gran parte di questi interventi sono oggi operativi. Nella riunione, è stato affrontato il gravissimo e storico problema della dispersione dell’acqua sulle reti in tutta la Campania. Già a fine giugno, il Presidente De Luca aveva chiesto lo stato di calamità naturale, per la siccità che ha colpito il territorio regionale nel lasso di tempo: dicembre 2016 – giugno 2017. A tal proposito, aveva già dichiarato, Franco Alfieri, consigliere del Presidente De Luca all’Agricoltura, Forense, Caccia e Pesca: “L’eccezionale protrarsi della siccità sta provocando notevoli danni alla produzione agricola regionale, che hanno superato notevolmente la soglia del 30%, limite previsto dalla normativa vigente per dare corso alla richiesta di declaratoria dello stato di calamità. Gli uffici dell’Assessorato sono al lavoro per qualificare e quantificare i danni subiti dalle imprese agricole e per delimitare il territorio interessato da questa grave emergenza“. La Campania, una terra ricca è oggi arida, insabbiata da incendi boschivi che la rendono pericolosa, e ricolma di fuoco, come non lo era mai stata prima d’oggi .