Gli smartphone saranno i dispositivi più dannosi per l’ambiente entro il 2020. Lo sostiene uno studio di due professori dell’Università canadese McMaster, che ha acceso un faro sulla filiera produttiva dei dispositivi mobili e anche sui data center che elaborano e conservano i dati dei telefonini.
“Per ogni messaggio di testo, ogni telefonata, ogni video c’è un data center che consuma molta energia e continua ad essere alimentato da elettricità generata dai combustibili fossili”, spiega Lotfi Belkhir uno degli autori dello studio. Infatti, molte aziende tecnologiche come Google e Facebook, stanno lavorando per creare data center basati su energie rinnovabili.
Stando allo studio, i gas serra prodotti dagli smartphone provengono dal ciclo produttivo. Una fonte di inquinamento è rappresentata dal processo di estrazione dei metalli rari utilizzati per realizzare i chip e le schede madri presenti all’interno.
Nel 2017, secondo la società di analisi Idc, in tutto il mondo sono stati venduti quasi 1,5 miliardi di smartphone.