di Erminia Mazzoni
È iniziata la campagna elettorale. E non resta che studiare (se non lo fanno i candidati e i partiti facciamolo noi elettori😏).
I sentimenti maggioritari sono, da un lato, l’esultanza del partito dell’astensione, a leggere i nomi dei candidati e, dall’altro, il disinteresse comunitario e il ripiegamento individualista, sintomo diffuso di una deriva antropologica autodistruttiva.
Due facce di una stessa medaglia. Due espressioni di un disagio sociale sul quale si costruisce il governo dei pochi.
Rimugino sul pensiero di mio nipote, tanto profondo da apparire superficiale. Si chiedeva perché il voto sia “democraticamente” attribuito a tutti, anche a quelli che come lui non trovano interesse nel dibattito politico, tanto da usare un diritto fondamentale in maniera svogliata e inconsapevole.
Rispondo con il solito pastone infarcito di democrazia, partecipazione, civismo…ma in realtà trovo difficoltà a tradurre le parole nei fatti e nei processi che caratterizzano il nostro sistema.
Di democratico c’è molto poco in un meccanismo che consente di stilare liste di candidati dei quali si può valutare l’estetica non l’etica, la fedeltà al capo non la fede a un’idea, la ostinazione ad esserci più che a fare.
La partecipazione viene confusa con la presenza agli happening e l’educazione civica non si studia più.
Se ci fosse una soglia di validità del voto, come per il referendum, rifletterei sull’astensione. Purtroppo così non è. E allora? Mettiamoci al lavoro per cercare di dare dignità al nostro voto.
In primo luogo seguiamo i programmi di approfondimento e non i talk show, leggiamo gli articoli di esperti e analisti, anche internazionali se possibile, e scarichiamo i programmi, per vedere se sulle singole proposte è specificato il quando, il come e con quali risorse. Poi mettiamoci un minimo di attenzione per stralciare le cose serie dalle chiacchiere, un pizzico di lucidità per non cadere nelle trappole dei navigati della comunicazione, una buona dose di autostima per non farci incantare dalle promesse.
Da ultimo scegliamo le persone.