Dopo 22 gran premi e centinaia di giri, è stato l’ultimo dei 58 previsti sul circuito di Abu Dhabi ad assegnare il titolo 2021.
Sotto la bandiera a scacchi sul circuito di Yas Marina è passato per primo Max Verstappen.
Il 24enne di Hasselt, primo olandese a vincere in Formula 1, ci è riuscito con un sorpasso dei suoi, al limite del regolamento, che gli ha consentito di beffare all’ultima tornata il sette volte iridato Lewis Hamilton, giunto secondo. Ma il finale non era ancora scritto sulla pietra, perché la Mercedes ha presentato un doppio reclamo per quanto avvenuto durante il regime di safety car negli ultimi quattro giri. Dopo ore di apprensione, valutazioni e imbarazzi, la Fia ha infine annunciato che i ricorsi erano respinti, confermano la vittoria dell’olandese.
Sul podio negli Emirati Arabi era salito, e sceso, sicuro del suo terzo posto Carlos Sainz, autore di un’ottima gara. Lo spagnolo può essere soddisfatto: ha chiuso il primo anno in Ferrari davanti a Charles Leclerc, decimo oggi, scavalcandolo anche nella classifica piloti. Il giovane Max, stella della Red Bull, ha avuto un aiuto dalla fortuna, e anche da regolamenti complicati e di difficile applicazione, ma in pista è stato bravissimo a scartare il regalo quando (era il 53/o giro) la safety car, entrata per l’incidente di Latifi, ha rimescolato l’ultima mano di carte. Mentre i giri scorrevano lenti, Max è stato invece lesto a rientrare al box per montare un set di gomme soft nuove.
Ed alla ripartenza ha ‘bruciato’ Hamilton, sorpreso dalla manovra inattesa. Nel frattempo, però, non tutto nella gestione della vicenda da parte dei commissari di gara, guidati da Michael Masi, è parso a norma di regolamento, e su questo la Mercedes si è gettata a capofitto per contestare l’ordine d’arrivo della gara. I suoi due ricorsi, uno su un presunto sorpasso di Max su Lewis dietro la safety car e l’altro, più aderente alla realtà, sull’andamento degli ‘sdoppiaggi’, sono però stati respinti quando ormai nell’Emirato era quasi ora di andare a letto. Difficile, però, che la questione finisca qui, perchè la casa di Woking può presentare ancora ricorso. Era comunque un bel po’ di tempo che il Circus non viveva una stagione e anche una giornata così densa di emozioni e colpi di scena, nemmeno fosse stata guidata da un’apposita regia. Il mondiale alla fine è andato a Verstappen con un vantaggio di otto punti sull’inglese della Mercedes, tra i primi a complimentarsi con l’avversario: “Quest’anno lui ed il suo team hanno fatto un lavoro fantastico“.
Il fair play non scontato perché fin dalle prime curve si era capito che la sfida tra i due maschi alfa delle monoposto sarebbe stata rude. Verstappen ha sprecato la decima pole con una partenza sbagliata ed alla prima curva si è ritrovato negli scarichi della Mercedes, per la disperazione delle migliaia di tifosi giunti dall’Olanda. Ha tentato di reagire subito e l’ennesimo ruota a ruota della stagione ha mandato l’inglese fuori pista. Se nella via di fuga ci fosse stata ghiaia invece che asfalto, la gara di Hamilton probabilmente sarebbe finita lì. Invece è rientrato tagliando completamente una curva. Manovra apparsa effettivamente al limite del regolamento. La red Bull si aspettava un intervento dei commissari che costringesse Hamilton a restituire la posizione, ma il direttore di gara, il già contestato Michael Masi, non ha ravvisato irregolarità nella manovra e la gara è proseguita, con la Mercedes in fuga. Favorita dalla gomma media, mentre Verstappen aveva dovuto montare al via le più performanti, ma meno meno longeve, morbide dopo aver rovinato il suo treno di medie in qualifica.
L’olandese ha cominciato a perdere ed al 14mo giro ha montato pneumatici hard. Scelta imitata un giro dopo da Hamilton. La virtual safety car al 36/o giro ha indotto Verstappen ad un altro ritorno al box per cambiare gomme. Hamilton, invece, è rimasto in pista e quando è sventolata la bandiera verde si è ritrovato con un vantaggio di quasi 20″. Da qui al colpo di scena finale è stata una cavalcata del ‘baronetto nero’ che appariva imprendibile. Max si è avvicinato, ma troppo lentamente e senza lo schianto di Latifi contro un muretto il finale sarebbe diverso. “Ho lottato per tutta la gara, continuando a spingere ed a crederci. La sorte mi ha aiutato? Me lo sono meritato” è la convinzione del nuovo campione del mondo di F1. Con tanto di certificato dei commissari. (ANSA)