E’ stato firmato un accordo di valorizzazione del Colle dell’Infinito, tra il Comune di Recanati, il Fai (Fondo Ambiente Italiano), il Centro Nazionale di Studi Leopardiani e il Centro Mondiale della Poesia e della Cultura “Giacomo Leopardi”. Al Fai verrà affidata la valorizzazione culturale e la concessione per la gestione di una parte degli spazi del Centro Nazionale di Studi Leopardiani e della porzione del Colle conosciuta come “Orto delle Monache”.
Il sottosegretario Ilaria Borletti Buitoni, si esprime così in merito: “Il paesaggio italiano è finalmente sempre più riconosciuto come parte integrante della nostra identità nazionale. Affacciarsi sul Colle dell’Infinito è come gettare lo sguardo su uno dei suoi simboli più significativi“. L’intervento è stato affidato nelle mani dell’architetto Paolo Pejrone, uno dei più celebri paesaggisti europei. L’obiettivo è restaurare il luogo con le sue piante, i muretti, il prato, gli orti, le siepi e renderlo fruibile dal pubblico tramite la siepe intrapresa da Leopardi. Poeta che ha narrato la solitudine ed ogni sorta di dolore che essa arreca, ha saputo decantare la bellezza della natura, delle parole, dei volti delle persone, rendendo ogni suo verso sublime. Quella del Fai è un’opera dedicata ad un ampio pubblico, quanto più ampio possibile. in Italia e nel resto del mondo, affinchè possa vivere le emozioni che da sempre suscita un luogo incantevole, per di più se è stato calpestato da Leopardi, in particolare il piccolo orto giardino sul colle di Recanati, vicino la casa del poeta, il luogo dove Leopardi concepì “L’Infinito”, nell’anno 1819, la sua poesia che lo ha reso celebre in tutto il mondo, ed ispirata alla “siepe che da tanta parte dell’ultimo orizzonte il guardo esclude”.