“Essendo stata imprenditrice conosco le difficoltà di fare impresa e sistema in questo territorio. Da parte mia ci sarà tutta la disponibilità per facilitare i processi e identificare – insieme agli stakeholder come Confindustria – le dovute soluzioni. Siamo contrari a nuove edificazioni, preferiamo rigenerare, e ci sono diverse azioni da intraprendere per rendere la città appetibile”. Così, Marianna Farese, nell’ambito della serie di incontri organizzati da Confindustria con in candidati alla carica di Sindaco di Benevento.
“Il Comune ha una bolletta energetica esorbitante che può essere abbattuta incentivando gli investimenti che coinvolgano le imprese locali. Si taglia dove c’è necessità di tagliare e utilizzare le risorse che si renderanno disponibili per gli investimenti. La spending review è un’idea plausibile solo se permette di liberare risorse funzionali alla crescita, tagliare solo per risparmiare ci porterebbe in un circolo vizioso e depressivo. I pagamenti del comune devono essere fatti nei tempi congrui, le imprese non possono aspettare, la media attuale dei pagamenti è di sette anni! Le istituzioni non possono essere le zavorre delle imprese e il motivo è molto semplice: chi dà lavoro sono le imprese, sono loro a dover essere valorizzate, soprattutto quelle locali. Il modello economico basato sullo sviluppo tramite imprese che vengono da fuori è fallimentare, è un modello vecchio di trent’anni che ha già mostrato i suoi limiti. Piuttosto bisogna valorizzare le nostre imprese. Penso al nostro agroalimentare, alle imprese di frontiera e a quelle di servizi innovativi, le imprese del green. Dobbiamo accompagnarle soprattutto a livello burocratico fornendo regole certe. Tutte queste zavorre devono andare via, bisogna limitare al massimo la burocrazia fornendo trasparenza e rendere funzionale i vari settori del comune, al fine di dare risposte certe e immediate. Non si può pensare a una Benevento che vive da sola, chiusa nelle sue mura, è il sistema Sannio che deve diventare appetibile e il Comune deve svolgere la sua attività di capoluogo con efficienza ed efficacia. Tuttavia una grande incognita è costituita dall’ammontare dei debiti, dall’eredità che ci lasceranno. Essendo stata imprenditrice, questo è un elemento importante per sapere da dove si parte per poi poter programmare. L’unica risposta certa che attualmente si può dare è che ogni euro che c’è nelle casse comunali verrà utilizzato per il territorio. Il Comune deve essere il facilitatore, non deve essere il tappo che blocca i processi”.