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Fase 2: Arleo , ‘rapidità e certezza erogazione dei contributi a fondo perduto per pmi’

“Rapidità e certezza della erogazione dei contributi a fondo perduto devono essere gli obiettivi del decreto Rilancio pertanto ben vengano esempi di modifiche agli incentivi, come quello di Resto al sud di Invitalia che premia coloro che sono in regola con le disposizioni previste dal finanziamento ed hanno regolarmente completato l’investimento, erogando, come indicato dal bando, rapidamente il contributo a fondo perduto”.


Lo dichiara, in un’intervista all’Adnkronos/Labitalia, Giuseppe Arleo coordinatore dell’Osservatorio per la ricostruzione economica dopo il Covid-19 del think tank Competere.Eu. Arleo porta nel think tank la sua esperienza di commercialista e fondatore dello Studio Arleo, realtà specializzata nella consulenza alle piccole e medie imprese nella partecipazione a bandi europei, nazionali e regionali, attiva come service anche per alcuni tra i principali studi di commercialisti italiani.

“E’ necessaria – sostiene – una rottura rispetto al meccanismo di erogazione avuto finora, un uso maggiore di autocertificazioni sarebbe auspicabile per quella parte di documentazione che rallenta l’iter di lavorazione delle richieste di contributi parimenti risolta con l’uso delle dichiarazioni sostitutive di atto notorio che da un lato velocizzano l’erogazione dei contributi e dall’altro non sollevano il beneficiario da profili di responsabilità in caso di dichiarazioni mendaci”.
“Questo tipo di agevolazione – avverte – in una fase di drammatica crisi di liquidità del sistema, costituisce un sostegno fondamentale per le imprese, ben più efficace delle operazioni di debito previste dal decreto liquidità, che, al contrario, rischiano di appesantire ancora di più bilancio aziendali già provati in epoca pre Covid”.

“Chiaramente – precisa Giuseppe Arleo – non è sufficiente, purtroppo, neppure la reintroduzione su vasta scala del contributo a fondo perduto senza l’aver cambiato e sburocratizzato le procedure. Bisogna guadagnare in speditezza, abbattendo drasticamente i tempi delle procedure che soffocavano già il mondo delle imprese prima e che ora sono intollerabili”.
Occorre procedere “in maniera decisa e radicale verso quella semplificazione di normative e regolamenti sempre annunciata, e poi nei fatti rinviata sine die dai vari esecutivi che si sono successi alla guida del Paese. Il decreto Liquidità e le misure a favore della cassa integrazione spero abbiano insegnato a tutti che non bastano le buone intenzioni ma il vero problema è che le leggi siano efficacemente applicate”.

“Ed allora – continua – leggendo attentamente il decreto, e pensando ai emendamenti che potranno arrivare in parlamento e poi ai decreti attuativi è bene cambiare passo rispetto al passato. Tra le novità previste dal decreto Rilancio vi sono alcune modifiche al sistema incentivi alle pmi gestite da Invitalia. L’ampliamento degli incentivi di Resto al sud con un incremento sostanziale di 15.000 euro a fondo perduto per le attività gestite in forma individuale o di 10.000 euro a socio per quelle in forma societaria premia coloro che hanno ultimato gli investimenti relativi all’incentivo oltre al fatto di essere in regola con la restituzione delle rate del mutuo ed aver ben osservato tutte le regole imposte dall’incentivo”.
“L’incentivo Smart & Start – precisa Arleo – destinato alle pmi innovative, ottiene un ulteriore finanziamento di 100 milioni di euro e, seconda novità, viene destinato una percentuale di fondo perduto alle imprese beneficiarie localizzate nei comuni facenti parte del cratere sismico del Centro Italia oltre a quelle già localizzate nelle Regioni del Sud Italia. In questo caso sarebbe auspicabile, vista l’attenzione avuta al periodo emergenziale, ampliare l’area di fondo perduto all’intero territorio nazionale”.
Accanto alle novità previste sicuramente, “è parimenti importante una profonda modifica sulle procedure di istruttoria ma soprattutto di rendicontazione dei finanziamenti alle imprese, auspicando un uso sempre più importante di autocertificazioni inerenti la regolarità contributiva oltre quella relativa agli immobili sede operativa, quali la regolarità catastale e urbanistica degli stessi”.

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