In queste ore diversi docenti dell’università della Federico II di Napoli e tanti altri docenti di altre università italiane stanno scioperando come accordato con la Commissione di Garanzia mettendo in difficoltà i tantissimi studenti che in questi mesi stavano studiando per prepararsi al meglio alle sessioni estiva d’esame. A scioperare saranno i 7mila docenti il quale lo scorso settembre avevano firmato per chiedere la risoluzione definitiva della vertenza sugli scatti, concorsi per professori associati, professori ordinari e per nuove leve di ricercatori e 80 milioni di euro per le borse di studi per gli studenti.
Questo sciopero, voluto fortemente dal “Movimento per la Dignità della Docenza Universitaria, ha creato non pochi malumori tra gli studenti iscritti a diversi corsi di studi che offre la stessa Federico II, come i diversi studenti di lettere e filosofie oppure le due studentesse di giurisprudenza. I loro commenti a questa protesta dei docenti universitari sono gli stessi “Noi, vittime di una protesta che non ci riguarda e ci penalizza”. La pensa allo stesso modo anche Antonio Chianese, presidente del Consiglio degli studenti della Federico II “L’università è fatta di studenti, quindi la cancellazione di un appello di esame davvero li danneggia. Stiamo pensando di rivolgerci direttamente al Garante per il diritto allo sciopero, perché così davvero non si può andare avanti”.
Invece il professore di Diritto del Lavoro e referente per Napoli del MDDU Marcello D’Aponte difende così la decisione presa dai docenti universitari “La nostra è diventata una questione urgente dopo anni nei quali è stata trascurata. Questo nuovo sciopero viene alcune promesse disilluse. Gli studenti soffrono per lo sciopero e ne siamo consapevoli però non esistono strumenti alternativi. Se non ci sono risorse, i primi danneggiati sono loro. Il Paese deve investire nelle università”.
Nonostante la protesta, gli stessi docenti promettono che si sciopera solo in occasione del primo appello, mentre tutti i successivi si terranno regolarmente. Quindi, se un esame è previsto per gli inizi di giugno, la sessione che salta sarà la prima permettendo così a tutti gli studenti di prenotarsi per la seconda data dello stesso mese. Inoltre sono previste una miriade di ulteriori garanzie tra cui appelli straordinari dopo almeno 14 giorni se l’appello è unico o se il numero delle sessioni d’esame previsti dall’Ateneo è di 5 o meno di 5. Infine particolare tutela anche per i laureandi, gli studenti Erasmus, studentesse in maternità e studenti con particolari problemi di salute.