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FERRAGOSTO 2017, RECORD DI PRESENZE A MILANO E IN ALTRE CITTA’

Il 2017 meglio del 2016, che a sua volta è stato più positivo del 2015…Da parecchi anni ormai, mutuando un costume proprio delle città del centro-nord Europa, Milano a Ferragosto è sempre più popolata. Di turisti e di residenti. Fenomeno comune, d’altronde, anche alle altre città italiane.E’ nel capoluogo lombardo che Cescat-Centro Studi Casa Ambiente e Territorio di Assoedilizia ha effettuato un monitoraggio delle saracinesche alzate sabato 12 agosto nelle vie dell’asse commerciale Corso Buenos Aires-San Babila- Quadrilatero-corso Vittorio Emanuele-Duomo-Galleria-Cordusio-Dante e in un quartiere simbolo della periferia, Lorenteggio.

Con una percentuale di oltre l’85% di negozi e locali pubblici in attività – dai bar alle farmacie, librerie, profumerie, boutiques, minimarket, eccetera – Buenos Aires, il più grande “centro commerciale all’aperto” d’Italia, si conferma il più attivo della metropoli anche a Ferragosto: a riprova la presenza dei mendicanti che, com’è ovvio, scelgono le zone di grande traffico. Stessa analisi per il Quadrilatero – Montenapoleone, Spiga, Bagutta, Gesù, Santo Spirito – con le saracinesche alzate di tutti i grandi marchi. Singolare, al contrario, il caso di un albergo di via Santo Spirito chiuso per ferie.Tutte le saracinesche alzate da San Babila al Castello, passando per corso e Galleria Vittorio Emanuele, piazza Duomo sorvegliatissima da esercito e forze dell’ordine (lunga la fila ai posti di controllo per accedere al Duomo) Mercanti, Cordusio, Dante: attività come in qualsiasi giorno dell’anno, compresa quella degli artisti di strada dei chioschi, con la differenza che la folla indaffarata degli impiegati in grigio è stata sostituita dallo struscio dei turisti in bermuda.La periferia del Lorenteggio, Bande Nere, Frattini , invece, conta parecchie saracinesche abbassate, circa l’80%. Ma in attività sono bar, gelaterie, minimarket, lavanderie, riparatori tv, tintorie, parrucchieri, sufficienti per garantire anche in questi giorni una adeguata ordinarieta’ di vita ai residenti. Da rilevare che oltre la metà degli esercizi sono gestiti da extracomunitari che, esempio all’altro capo della città, mantengono viva via Padova.Forse si poteva fare di meglio con i mezzi pubblici: attese mediamente di 5-10 minuti per il Metro e di 10-15 minuti per tram e autobus non sembrano adatti a una grande città sempre attiva, anche a Ferragosto.Quante persone sono rimaste a Milano e nelle altre principali città italiane in questi giorni? Cescat le ha previste basandosi sui dati raccolti ogni anno dal 1996 nello stesso periodo e sul relativo trend che, ad eccezione di eventi di particolare entità, non fa registrare brusche variazioni. Nel resto del mese le presenze registrano valori nettamente superiori.

 

L’Italia nel 2017 registra il record di presenza in città dagli anni ’60, inizio delle vacanze di massa. L’esodo si concentrava nel mese di agosto per la chiusura contemporanea delle grandi fabbriche. Nel corso dei decenni si è assistito – e la tendenza continua – a una diluizione delle vacanze in altri mesi (il periodo interessato va da metà giugno a metà settembre), così come avviene, e in misura più accentuata, nei Paesi economicamente più avanzati. Quindi, diluizione delle vacanze estive nel tempo, frazionamento delle stesse (diversi periodi “brevi” rispetto alle ferie “lunghe”), con il vantaggio di servizi migliori e costi più contenuti: anche se quest’anno certe voci del “costo vacanze” – hotel, trasporti ecc. – hanno fatto registrare impennate, temperate però dalla diffusione di servizi quali airbnb, locazioni turistiche brevi ecc.A fare da battistrada sono state le grandi città elencate, cui il CESCAT ha aggiunto la conurbazione Verona-Vicenza-Padova. Il mese di agosto resta comunque “delle vacanze” per eccellenza, come confermano gli ingorghi sulle autostrade e gli assalti a stazioni ferroviarie e aeroporti.
La notevole presenza nelle città di residenti e l’afflusso di turisti ha indotto le amministrazioni comunali ad organizzare una serie di intrattenimenti che, assieme a numerosi esercizi pubblici aperti soprattutto in centro, rende quasi normale vivere in città anche a metà agosto. Anche le periferie. finora penalizzate, si stanno adeguando al nuovo trend soprattutto, come abbiamo visto, grazie alla presenza di esercenti extracomunitari. E pure questa è una novità positiva.
Cinquant’anni fa partendo dalla Stazione Centrale di Milano bisognava arrivare in Galleria per trovare un bar aperto. C’è voluto parecchio per percorrere, anche nel campo della vivibilità ferragostana, passi importanti. Il fatto è che nel frattempo le altre grandi città europee di passi ne hanno percorsi di più.

Achille Colombo Clerici

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