Quello che avrebbe dovuto essere solo un saluto di Luigi Di Maio per chiudere Italia 5 stelle, si è trasformato in una lista di promesse sul governo e sulla riorganizzazione interna. Il capo politico M5s, il nome più contestato negli ultimi tempi, ha parlato di quelli che saranno i prossimi temi su cui lavoreranno. E tra le priorità ha elencato anche la “riforma del Titolo V della Costituzione”, che però richiederà le consulenze “dei migliori”. “Dobbiamo riorganizzare lo Stato in maniera semplice”, ha detto rievocando un concetto espresso dallo stesso Giuseppe Conte poche ore prima. “Ridisegneremo lo Stato intorno non al politico, ma al cittadino”. Non è un caso che l’ultimo vertice dei ministri 5 stelle sia stato organizzato da Di Maio proprio in mattinata a Napoli: vuole dare l’immagine di essere saldamente al comando e al lavoro sui temi. Tra le scadenze più urgenti c’è sicuramente la legge di Bilancio, nella quale, si cercherà di inserire l’abolizione del super ticket, la riduzione del cuneo fiscale da legare alla legge sul salario minimo. Ha poi aggiunto, “Le scissioni sono degli altri, noi siamo qui tutti insieme e ripartiamo per altri dieci anni che saranno dieci anni di governo. Saremo sempre l’ago della bilancia di ogni governo, il Movimento sarà al centro della politica e deciderà la linea da portare avanti”.
Sul nodo alleanze con il Partito democratico, Luigi Di Maio ha chiarito la sua posizione ribadendo: “Quella umbra non è un’alleanza. Molti mi dicono ‘Luigi ma allora non possiamo parlare più male del Pd?’ E io dico ‘tu puoi farlo, ma sei sicuro che serva ancora parlare male degli altri?’. Noi non proponiamo alleanze regionali con il Pd, noi al massimo proporremo altri patti civili per liberare le Regioni dalle correnti, dai partiti”. “Ci dicono ‘ma allora fate un’alleanza con De Luca?’. Ma neanche per sogno”, ha ribadito il leader del M5s.
La seconda giornata della kermesse pentastellata è stata caratterizzata anche da momenti di tensione. Un parapiglia, infatti, è nato tra militanti e giornalisti a Italia 5 Stelle all’arrivo di Virginia Raggi. La sindaca di Roma, al suo arrivo, è stata subito fermata da decine
di giornalisti e attivisti, con i secondi che tentavano di impedire ai primi di fare domande. “Fatemi parlare un minuto con i cronisti, poi vengo a salutarvi”, ha detto Raggi ma la situazione è precipitata all’arrivo di Filippo Roma de Le Iene. “Venduto, venduto”, hanno urlato gli attivisti. La sicurezza ha quindi scelto di portare la Raggi nel retropalco per evitare che la situazione peggiorasse.
Di Maio, inoltre ha parlato anche del problema dell’evasione. “Sul carcere ai grandi evasori, vedrete che diranno che vogliamo mandarli tutti in galera. Quando qualcosa non va bene utilizzano sempre lo strumento del terrorizzare: ma se uno ha emesso fatture false per oltre 100mila euro do una multa di 40-50 mila euro lui sta sempre in attivo, se evade per un milione di euro ancora di più. Non si dica che è una misura contro i commercianti: possiamo colpire i grandi evasori con due modi, il primo e’ la galera il secondo è la confisca, ‘ovvero mi prendo cio’ che hai preso”.