Ci sono 40 gradi a Napoli, di un sabato di agosto, precisamente il 5 agosto. La gente cerca un barlume di fresco. Ma passando accanto a quella saracinesca abbassata, zona della Duchessa, una scritta colpisce l’occhi. Qualcuno ha mirato la bottega di Ciro Scarciello, la cui storia ha fatto il giro del web. L’uomo aveva denunciato lo stato vergognoso della Duchessa, uscendo allos coperto quando nel mese di gennaio una bambina era stata colpita da un proiettile vagante, nei pressi del negozio e nel bel mezzo di una sparatoria. Dopo le prime manifestazioni di solidarietà era calato il silenzio, i clienti diminuiti e Ciro aveva deciso di lasciar perdere. Il web dinanzi a questa scritta si è indignata, infatti vi è chi scrive “Questa foto identifica la vera munnezza di Napoli” oppure “Feccia umana! spero che sappiate cosa vuol dire feccia”. Su di un post su facebook, il salumiere scrisse tempo fa:”Quando cala il sipario i protagonisti, giocoforza, ringraziano. Sono stato indiscutibilmente protagonista della mia vita, ho recitato a braccio, forse ho fatto un po’ di confusione con il copione, ma la mia faccia da schiaffi ha distratto il pubblico: nessuno se ne è accorto. Devo dire grazie a chi questa vita l’ha recitata con me, più di tutti a chi ha avuto un ruolo troppo breve. Grazie a chi ha curato il mio trucco: un bravo attore non deve piangere troppo, né ridere troppo poco. Devo dire grazie agli scenografi ed alla scenografia: li ho vissuti per 40 anni, mi hanno accolto quando ero un ragazzino, emigratopiedi, dal centro della periferia alla periferia del centro.C’è bella gente in questo quartiere, c’è ANCHE bella gente. E po ce stanno vrangate ‘e chiaveche, ca nun fanno rummore ma ‘ntossecano chello ca lle sta attuorno: cómme â munnezza atterrata, nun ‘a vide ma t’accide. Mi fido solo di me: avete vinto voi, il sipario si sta chiudendo, lentamente. Se dicessi che non fa male il cuore mentirei; se mi sentite dire che non ho paura non credetemi; se guardate il mio perenne sorriso come un solco nel viso fingete di crederci: si ricomincia con un nuovo copione, voi conservatemi gli applausi”, conclude così.