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FLORA FRATE(MOV5S):”DOBBIAMO CONTINUARE CON IL CANTIERE DELLE ALLEANZE,PARTENDO PROPRIO DALLA SCONFITTA IN UMBRIA COME MONITO DEGLI ERRORI DA CORREGGERE.”

Le reazioni successive alla sconfitta in Umbria, netta e chiarissima, hanno aperto la strada ad una riflessione profonda sul futuro delle alleanze locali. Che, a mio avviso, va condotta con prudenza, senza semplificazioni o ingigantimenti di comodo, consapevoli che ogni territorio ha una sua storia, dinamiche articolate, eventi specifici che meritano azioni appropriate e conseguenti. Credere che si possa proporre il medesimo modello dall’Umbria all’Emilia, dalla Puglia alla Campania è pura miopia politica. Così com’è è sbagliato traslare il voto locale sul piano nazionale, ipotecando o rilanciando, a seconda dei casi, le sorti e l’azione del Governo.

 

Il nostro candidato Vincenzo Bianconi ha condotto una campagna elettorale dignitosa e di contenuto e per questo va ringraziato. Ma questo suo sforzo non ha compensato i limiti oggettivi di un’alleanza che, messa su sbrigativamente e a distanza ravvicinata dalla nascita del nuovo Esecutivo, appariva debole e, nei fatti, non adeguatamente alternativa ad un centrodestra già radicato sul territorio. Occorreva certamente più tempo per consolidare il progetto disinnescando il pregiudizio di un esperimento di Palazzo calato dall’alto senza alcuna empatia collettiva.

Ma sostenere l’improponibilità di future alleanze, chiudendo ad ogni ipotesi di dialogo con le altre forze politiche, è un errore imperdonabile. La terza via, quella dell’autosufficienza che nel Movimento 5 Stelle sta avanzando con preoccupante insistenza, è nebulosa e dai confini incerti. Oltreché controproducente. Davvero qualcuno preferisce il risultato di una singola forza politica, che non raggiunge la soglia psicologica della doppia cifra, piuttosto che l’affermazione di una coalizione al 37 percento? La coalizione segna un punto di ripartenza, uno stimolo a innervare legami con la società per costruire nuovi rapporti di forza. Da soli, ci si lecca le ferite e non si va molto oltre.

Ricercare le cause del tracollo di consensi del M5S nell’alleanza col centrosinistra potrà essere assolutorio, ma non affronta la questione fondamentale. Il M5S perde sistematicamente consensi dalle politiche in poi. Accadeva con la Lega senza alleanze e succede oggi alleandoci col centrosinistra. E’ evidente che le responsabilità sono interne, riconducibili ad un’azione politica insufficiente, asfittica, carente di prospettiva e lungimiranza. Che va riformata.

 

Se il decreto scuola scontenta i docenti, che vedono reiterata e non sanata la propria condizione di precarietà, e i sindacati, che tornano a minacciare lo sciopero generale, non c’è da sorprendersi se poi ci voltano le spalle. Così come gli operatori del diritto, avvocati e non solo, le cui preoccupazioni sulla riforma della prescrizione, che di fatto viene abolita, ribaltando ogni principio liberale, sono rimaste inascoltate. Sono solo alcuni esempi (ma ce ne sono tanti altri) su cui invertire la rotta prima che sia troppo tardi, anche con un congresso, altrimenti saranno altri a porre il veto sull’alleanza col M5S. Dall’autosufficienza al minoritarismo il passo è breve, come capitò all’Italia dei Valori.

 

Dobbiamo continuare con il cantiere delle alleanze, partendo proprio dalla sconfitta in Umbria come monito degli errori da correggere. L’alleanza deve vivere innanzitutto come alternativa culturale alla propaganda della rabbia e dell’odio, che sta conquistando uno spazio egemone. E poi politica, per incidere concretamente sulla qualità di vita degli italiani. Un’alleanza costituente, incubatrice di una nuova stagione politica. Perché la posta in gioco non è o non è soltanto la Legislatura, non è o non è soltanto la tenuta del Governo. La sfida riguarda l’avvento di un nuovo tipo di società, che non può vederci impreparati e soccombenti.

Flora Frate,deputato Mov5stelle

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