“Se Forza Italia non fosse un partito abusivo privo di democrazia e di qualsivoglia legittimazione democratica nella designazione dei suoi dirigenti (non avendo mai celebrato un congresso per la selezione e l’investitura della classe dirigente), il primo a dover subìre un provvedimento di espulsione dovrebbe essere Silvio Berlusconi”. Così, in una nota, il senatore del gruppo Alleanza LiberalPopolare-Scelta Civica (ALA-SC) Vincenzo D’Anna.
“Il proprietario di FI in questi giorni – prosegue D’Anna – lancia continuamente anatemi contro i cosiddetti ‘traditori’ ovvero verso tutti coloro che intenderebbero ritornare con lui pur essendosi macchiati della colpa di aver votato e sostenuto i governi di centrosinistra. E’ solo il caso di ricordare al geniale teatrante di Palazzo Grazioli che nella seduta del 2 ottobre del 2013, all’atto del voto di fiducia al governo di centrosinistra presieduto da Letta, fui l’unico ad alzarmi e votare contro la detta maggioranza nel mentre il collega Nitto Palma si allontanava dall’Aula per manifestare anche la sua protesta”.
“Tutto ciò – prosegue il senatore di ALA – all’esito di una lunga riunione del gruppo parlamentare presieduto da Berlusconi che sancì, dopo ampio dibattito, il voto contrario al governo. Decisione disattesa, dopo appena qualche minuto, proprio dal Cavaliere”.
“Questi i fatti reali che contraddicono gli anatemi berlusconiani. Che ci sia anche chi vuol tornare in FI è comprensibile. Diceva Ennio Leo Longanesi che il motto degli italiani era ‘tengo famiglia’” conclude D’Anna.
“Questi i fatti reali che contraddicono gli anatemi berlusconiani. Che ci sia anche chi vuol tornare in FI è comprensibile. Diceva Ennio Leo Longanesi che il motto degli italiani era ‘tengo famiglia’” conclude D’Anna.