Il movimento del presidente francese Emmauel Macron stravince le elezioni legislative ,conquistando dopo l’Eliseo anche l’Assemblée Nationale, con una maggioranza di seggi che oscilla tra 350 e 400. Ma rispetto al primo turno di una settimana fa , l’affermazione di Macron è meno schiacciante :infatti ,dopo la valanga di una settimana fa, però, i francesi gli impongono una correzione e lasciano in vita gli altri partiti. Battuti e divisi, i Republicains restano in piedi con oltre 100 deputati. Numeri mai visti prima per l’astensione, ormai al 56%.
Un dato che farà sicuramente discutere nelle prossime settimane è quello dell’astensione che tocca il livello record del 56%. Alcuni sostengono che questa scarsa partecipazione è data dal fatto che in ballo c’era solo l’entità dell’affermazione di En Marche!. C’è inoltre da considerare che questa era la quarta tornata elettorale in meno di due mesi. Sta di fatto che il primo partito di Francia è quello dell’astensione. E questo potrebbe indebolire il mandato di Macron, di fatto dimezzando il suo successo.
Da segnalare infine che queste elezioni porteranno un profondo rinnovamento dell’Assemblea , con tantissimi esordienti e con almeno 200 deputati che spontaneamente non si sono ripresentati.La tornata elettorale ha registrato il crollo dell’affluenza alle urne al ballottaggio delle legislative francesi: infatti ,è stata del 35,33%, contro il 40,75% del primo turno. L’affluenza al 35,33% lascia presagire un nuovo record negativo per la chiusura delle urne. A metà pomeriggio, nel 2012, aveva votato oltre il 10% in più degli elettori (46,42%), nel 2007 il 49,58%.