Duello politico, ieri, tra Emmanuel Macron e Marine Le Pen, andato in onda ieri su France24. Volano parole grosse, veleni sviscerati a botta e risposta, sguardi angusti e carichi di polemiche, di reciproche accuse che sono state riprese per prima da Marine Le Pen, candidata del Front National, la quale ha accusato il candidato avversario di essere: “Candidato della globalizzazione selvaggia, dell’ uberizzazione, della precarietà” con ” quel sorriso da passaporto” che porta negli occhi “argomentazioni politiche vergognose“.
La guerra ritratta nel faccia a faccia, rimane una delle più sanguinose avute mai in Francia, costellata di lividi, così penetrante e carico di macigni politici snodati tra le parole dei due, lui insistendo sulla impreparazione di lei, lei sul legame di lui nel recente passato di governo, di cui è stato ministro, lui picchiando sul merito, lei disquisendo alla “pancia” della Francia, attaccando sull’ economia, sulle pensioni, sul terrorismo, fino al violentissimo scontro sulla recente storia della Francia, dall ’Algeria a Vichy a De Gaulle. Macron a suo dire ha accusato Le Pen di avere un programma che rischia di portare “alla guerra civile” la Francia, esprimendosi così: “Non accetterò compromessi e guiderò la lotta contro il terrorismo ad ogni livello ma una trappola ci aspetta, ed è ciò che lei sta proponendo, è una guerra civile” mentre la rivale lo ha accusato di “compiacenza con il fondamentalismo islamico“.
Diversa la visione del mondo, con Marine che demonizza globalizzazione e Europa (con discorsi molto molto simili a quelli di Salvini con una spruzzata di grillismo – ha anche parlato della doppia moneta, come Di Maio) e Macron esattamente il contrario, affermando: “Lei è la signora della paura. Il suo progetto è letale”. I toni non si sono mai affievoliti, vi è stato un bachetamento continuo sulla disoccupazione, in cui la lLe Pen si è così espressa:” Se lei ha la ricetta contro la disoccupazione perchè non l’ha suggerita a Francois Hollande? E se invece non ce l’ha, perchè si è candidato? Lei non dovrebbe essere candidato” sentendosi così rispondere da Macron:” Lei non propone niente, i francesi meritano meglio di quello che sta dicendo lei meritano la verità” ed è lui ad avere la meglio sulla rivale.
Il dibattito è stato animato dal malessere dei francesi, tra i due candidati che si stanno contendendo la fiducia dei votanti divisi tra due mondi lontanissimi la Francia liberal-riformista, europeista e laica contro la Francia d’en bas, la Francia “piccola” che chiede protezione, lavoro, più soldi, due mutazioni parallele, diverse, che nel loro dinamismo si scontrano, si deridono, e si rincorrono per avere la meglio, in uno scontro sulle Presidenziali molto feroce, come feroce è il tempo che si vive.