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Furio Fedele(Corriere dello Sport):”Benevento non disperare. Nulla è perduto. La salvezza del Crotone dello scorso anno ha fatto giurisprudenza”.

Il Benevento è ancora fermo al palo in classifica. Dopo undici gare, i giallorossi sono relegati sul fondo della classifica a quota 0 punti. Non è bastato, fino ad ora, l’avvicendamento in panchina tra Baroni e De Zerbi per consentire alla formazione sannita di conquistare i primi punti. Certo, il nuovo mister è subentrato da poco e dopo l’esordio sfortunato di Cagliari, ha trovato sul suo cammino la Lazio di Simone Inzaghi, una delle squadre più in forma del campionato. E domenica prossima, c’è la Juventus in trasferta all’Allianz Stadium. La sosta, che giungerà puntuale dopo il match contro i bianconeri, sarà certamente benedetta da De Zerbi, che potrà così lavorare in tranquillità ed inculcare le sue idee ai giocatori, tattiche e non. Sul momento vissuto dai giallorossi e sull’immediato futuro che li attende, abbiamo ascoltato il parere di Furio Fedele, giornalista di lungo corso e storica firma del Corriere dello Sport.

 

La classifica dice Benevento ultimo a quota zero punti, dopo undici gare di campionato. Qual è il suo punto di vista sui giallorossi?

Non bisogna mai disperare, perché l’esperienza del Crotone dello scorso anno, ha dimostrato che tutto è possibile, soprattutto in bene. Bisogna mantenere la necessaria concentrazione e la stabilità di tutto l’ambiente. L’aver cambiato allenatore può essere un segnale, anche se Baroni aveva fatto tanto per questa squadra e dato tanto alla città. Personalmente conosco De Zerbi dai tempi in cui militava nelle giovanili del Milan. Credo sia un buon allenatore, che nonostante le sconfitte aveva fatto bene anche a Palermo. Forse ciò che gioca a sfavore di De Zerbi, è la sua giovane età, che potrebbe non aiutarlo a risolvere situazioni così complicate, nonostante il suo sia un buon calcio. Il Benevento è all’esordio nella massima categoria e sicuramente paga qualcosa in termini di età e di esperienza, ragion per cui era difficile aspettarsi qualcosa di diverso all’inizio, soprattutto in positivo. Ciò nonostante, credo che ci sia ancora la possibilità di tirarsi fuori, perché ripeto, il Crotone nello scorso anno ha fatto giurisprudenza in questo senso, dopo un avvio di campionato disastroso. A maggior ragione, tutto ciò è ancora possibile se pensiamo che chi sta davanti al Benevento, non sta certamente correndo. C’è quindi, un buon margine di recupero”.

 

Il Benevento, a suo giudizio, paga lo scotto di essere una neofita nel campionato di serie A?

 “L’inesperienza purtroppo è importante in senso negativo. Credo che dopo la promozione in seria B del 30 aprile 2016, nessuno aveva preventivato il doppio salto di categoria nel giro di un anno. Il campionato di serie B, tuttavia, è imprevedibile e ciò ha reso possibile la promozione nella massima serie. Certamente, il fatto di essere in serie A, non deve essere una condanna o un problema. La serie A, deve essere un arricchimento sotto tutti i punti di vista. La finestra del mercato di Gennaio, potrebbe cambiare delle cose. Ritengo altresì che il Benevento sia in credito con la fortuna. Avrebbe meritato certamente di avere qualche punto. Ha perso delle partite immeritatamente, punito solo da episodi avvenuti in maniera rocambolesca nel finale. Bisogna per questo provare a capire se il problema del Benevento sia di natura tecnica o psicologica. Bisogna concentrarsi poi, sulle partite contro le squadre a portata di mano, dove i tre punti diventano fondamentali e importantissimi proprio perché valgono il doppio, conquistati cioè negli scontri diretti”.

 

Nel post partita contro la Lazio, De Zerbi ha strigliato i suoi, che a suo giudizio sono scesi in campo già battuti. Cosa pensa a riguardo?

“È il pensiero di un allenatore giovane, che è arrivato da poco. In una squadra che ha problemi così importanti, mi sembra una frase giusta per quello che è il significato, ma anche un po’ troppo precoce. Non credo che a Benevento ci sia qualcuno che remi contro in una situazione del genere.  È un ambiente ancora troppo giovane, troppo tenero, per creare un atteggiamento così negativo. Il problema è quello di tenere compatto un gruppo che comunque Baroni aveva plasmato e che probabilmente avrebbe meritato di poter ancora gestire per qualche tempo, nonostante i risultativi negativi. Credo che De Zerbi, la società ed i tifosi, che fino ad ora hanno avuto tanta pazienza, devono lavorare su componenti quali la sfortuna e l’inesperienza, che vanno affrontate con un pizzico di coraggio in più e non con rassegnazione. Ritengo per questo, che la situazione al netto di tutte le negatività, rispetto a quella del Crotone, sia meno corrosiva e per questo meno complicata”.

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