Cultura

Gaetano Manfredi, rettore dell’Università Federico II: «Il libro di Samuele Ciambriello è un invito a dire le cose realmente come stanno»

Si è tenuta ieri, presso il Consiglio Regionale della Campania, la presentazione del nuovo libro di Samuele Ciambriello “Caste e castighi, il dito nell’occhio”. Più che di un libro, si tratta di una raccolta, edita da Guida, che unisce numerosi articoli, scritti dal professor Ciambriello per la testata online, Linkabile.it, da lui diretta. Raccolta che fonde idee e pensieri, raccontati da un Ciambriello, che non ha mai voluto tacere e che i suoi pensieri, ma li ha sempre sostenuti con tenacia e coraggio. Questo è ciò che emerge dalle parole dei relatori, presenti all’evento. «Samuele è vulcanico, bisogna prenderlo per quello che è, lui da sempre vuole il dibattito, il confronto e la riflessione», queste le parole di Carmine Iodice, Segretario Arec (Associazione ex consiglieri Regione Campania), che ha aperto la presentazione.

11219140_836446369757210_5579360462962340590_nA raccontare com’è nata l’idea di questo libro, ci ha pensato l’editore Dario Guida, che ha espresso anche la sua soddisfazione nell’aver sostenuto un progetto che racconta molto del territorio campano. Gaetano Manfredi, rettore dell’Università Federico II, ha riconosciuto il pregio di Samuele Ciambriello nell’entrare nel merito delle cose, senza timore di esprimere il suo pensiero: «Il valore di questo libro è la presenza di una persona, che mette il sale nelle minestre. Il suo pregio è aver messo il dito nella piaga. Oggi se vogliamo riconquistare uno spazio o un ruolo, bisogna metterci la faccia. Io credo che questo libro sia un contributo utile per tutti, voglio vederlo come un invito a dire le cose realmente come stanno».
13491_836446416423872_2910701435258109534_nI diversi interventi, moderati dalla giornalista di Repubblica, Ilaria Urbani, sono stati alternati dalla bravura dell’attrice teatrale e cinematografica, Rossella Carella, che ha letto alcuni brani del libro, come “Mitico Maradona … lei ha sbagliato”, “I dipendenti della Camera si rifanno il guardaroba” e “Il Caos calmo delle primarie del PD”. Letture da cui si è subito inteso il carattere del libro, ma soprattutto il ritmo unico nel suo genere.

Il magistrato Tullio Morello, ha parlato invece, del coraggio di Samuele Ciambriello nell’aver pubblicato un simile libro: «Questo è un racconto a 360 gradi, Samuele dice sempre tutto quello che pensa, ha ricoperto ruoli molto importanti e ne meriterebbe ancora altri, che forse non ha, proprio per la sua estrema schiettezza. Non si può essere d’accordo con tutti gli articoli del libro, è chiaro, ma ciononostante, questo testo dimostra tutto l’amore che Samuele ha per la sua terra, finché ci saranno persone come lui, ci sarà sempre la speranza». Man mano che si andava avanti con la presentazione e si ascoltavano gli interventi dei relatori, emergeva la personalità di Samuele Ciambriello. Un vero “tuttologo” dei nostri tempi, che anche grazie alle sue esperienze dirette, da giornalista politico e sportivo, ex sacerdote, professore scolastico e universitario, ex Presidente del Co.Re.Com Campania, è stato in grado di darci una descrizione tanto ampia, dell’attualità che viviamo. Per usare le parole di Rosario Stornaiuolo, direttore Federconsumatori Napoli: «Il suo grande merito è di parlare di cose che sa, che ha vissuto». Carlo Verna, vicedirettore per il Sud TGR, ha parlato del viaggio che Ciambriello, con questo libro, ci invita a fare: «È un viaggio all’interno di un sistema, quello delle caste. Noi, come Ordine dei giornalisti, stiamo cercando di cambiare le modalità attraverso cui si diventa giornalisti. È inutile continuare a far proliferare un numero infinito di giovani illusi. Allora credo che sì, bisogna “decastizzare” le caste, ma dobbiamo conoscerle bene per iniziare questo processo».

10405619_836446219757225_1728440704357643371_nTante riflessioni, racconti e pensieri hanno accompagnato questa presentazione. Presentazione che ha concluso il protagonista dell’evento, Samuele Ciambriello: «Questo libro è il mio testamento. Solo facendo gioco di squadra si vince, il mondo di oggi non ha bisogno di maestri ma di testimoni, le caste proliferano anche perché c’è chi le segue. Io odio l’indifferenza, nel mio testo aleggia la speranza».

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