NEW YORK, È arrivato ieri sera il via libera del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite alla bozza di risoluzione degli Usa che sostiene il piano per la tregua a Gaza annunciato dal presidente, Joe Biden, e invita al tempo stesso Hamas ad accettarlo. Cosa che è avvenuta stamane. Il testo per andare incontro alle richieste di diversi Paesi che volevano fosse menzionato anche Israele esorta «entrambe le parti ad attuare pienamente i termini del piano senza indugio e senza condizioni». Il documento, approvato con 14 voti favorevoli e l’astensione della Russia, ribadisce le tre fasi della road map annunciata dal capo della Casa Bianca: «La prima prevede un cessate-il-fuoco immediato, pieno e completo con il rilascio di ostaggi tra cui donne, anziani e feriti; la restituzione dei resti di alcuni ostaggi che sono stati uccisi; lo scambio di prigionieri palestinesi; il ritiro delle forze israeliane dalle aree popolate di Gaza; il ritorno dei civili palestinesi nelle loro case e nei quartieri in tutte le aree di Gaza, compreso il nord; nonché la distribuzione sicura ed efficace di assistenza umanitaria su larga scala in tutta la Striscia. La seconda fase prevede, previo accordo delle parti, la fine permanente delle ostilità in cambio del rilascio di tutti gli altri ostaggi ancora a Gaza, e del completo ritiro delle forze israeliane da Gaza. Mentre la terza l’avvio di un piano pluriennale di ricostruzione per Gaza». Infine, la proposta afferma che «se i negoziati richiederanno più di sei settimane per la fase uno, il cessate il fuoco continuerà finché proseguiranno i negoziati, e accoglie con favore la disponibilità di Usa, Egitto e Qatar a lavorare per garantire che i negoziati continuino finché non saranno raggiunti tutti gli accordi e si potrà iniziare la fase successiva».
Linda Thomas-Greenfield, diplomatica statunitense all’Onu ha detto «Oggi abbiamo votato per la pace», mentre il Capo della Casa Bianca ha esortato Hamas a dimostrare ora di volere veramente la fine delle ostilità. Anche l’Ue ha accolto con favore l’adozione della risoluzione, dicendosi «pronta a contribuire a rilanciare un processo politico per una pace duratura e sostenibile, basata sulla soluzione dei due Stati», l’Alto rappresentante per la Politica estera e di difesa, Josep Borrell, ha dichiarato a impegnarsi con la comunità internazionale per ricostruire Gaza, Come detto, il voto ha soddisfatto la parte palestinese. Hamas, riporta la Reuters, accetta la risoluzione, secondo quanto dichiarato dall’alto funzionario del gruppo, Sami Abu Zuhri, e «desidera riaffermare la sua volontà di cooperare con i mediatori», mentre il presidente della Palestina, Mahmoud Abbas, ha detto che il risultato va «nella giusta direzione per porre fine alla guerra genocida contro il nostro popolo nella Striscia». Sul piano diplomatico la promozione del piano spetta in queste ore al segretario di Stato Usa, Antony Blinken, arrivato ieri in Israele, dopo una tappa al Cairo. Se in Egitto Blinken ha esortato i Paesi del Medio Oriente a premere su Hamas perché accetti il cessate il fuoco, dopo aver incontrato Benjamin Netanyahu, ha dichiarato che il premier israeliano «ha riaffermato il suo impegno» per la tregua a Gaza. Sullo sfondo rimangono i combattimenti. Almeno otto persone sono state uccise in un attacco israeliano a Gaza City; mentre quattro soldati di Israele sono morti a Rafah. A Ramallah, in Palestina, quattro persone sono morte dopo un attacco israeliano. Dal sud del Libano 50 razzi sono piovuti sul nord di Israele; mentre tre miliziani di Hezbollah sono morti in un raid israeliano al confine tra Libano e Siria. Si paventa una chiara volontà della comunità internazionale di voler indirizzare con fermezza la fine delle ostilità che ha provocato fino ad ora tante vittime, troppe….
a cura di: Raffaele Fattopace