Sono aumentati a 15 i manifestanti palestinesi uccisi oggi nei violenti scontri con l’esercito israeliano lungo la barriera difensiva tra Gaza e lo stato ebraico.
L’esercito israeliano ha calcolato in circa 17mila i manifestanti che “stanno lanciando bombe incendiare e sassi“.
Gli scontri nei pressi del reticolato che divide Gaza da Israele, dove è in atto la ‘Marcia per il ritorno’ nell’ambito del ‘Land day’.
Migliaia sono i palestinesi in “sommossa in sei luoghi lungo la Striscia di Gaza, bruciando gomme, lanciando sassi alla barriera di sicurezza e verso le truppe israeliane che rispondono con mezzi di dispersione e sparando verso i principali istigatori, mette in pericolo le vite dei civili e le usa a fini terroristici, è responsabile dei disordini violenti e di tutto quello che avviene sotto i suoi auspici”.
L’esercito israeliano sottolinea di vedere “con grande severità ogni tentativo di far breccia nella sovranità israeliana o di danneggiare la barriera difensiva”. L’esercito ha poi spiegato di aver “imposto una zona militare chiusa tutto attorno alla Striscia in accordo con la situazione in atto. Con il rinforzo delle truppe, l’esercito, ogni palestinese che da Gaza si avvicina alla barriera di sicurezza con Israele metterà la propria vita” a rischio”.