A segnalarlo è la Coldiretti, che spiega come l’aumento dei prezzi sia legato al balzo dei costi per l’energia e per le materie prime usate nelle preparazioni, dal latte (+6%) allo zucchero (+8%) fino alle uova (+12%), anche a causa delle tensioni internazionali legate alla guerra in Ucraina.
Il gelato italiano lo scorso anno ha registrato una crescita del 19,5% rispetto a quello precedente per un valore di 2,3 miliardi di euro, stima Coldiretti su dati Sigep.
Sono 39mila le gelaterie nazionali che danno lavoro a 75mila persone, spiega l’associazione, e nelle quali vengono utilizzati ben 220 milioni di litri di latte, 64 milioni di chili di zucchero, 21 milioni di chili di frutta fresca e 29 milioni di chili di altri prodotti durante l’anno, con un evidente impatto sulle imprese fornitrici impegnate a garantire ingredienti di qualità.
“Negli ultimi anni – dice Coldiretti – si è registrato un vero e proprio boom delle agrigelaterie artigianali che garantiscono la provenienza della materia prima dalla stalla alla coppetta, con gusti che vanno dal latte di asina a quello di capra fino alla bufala, ma quest’anno è arrivato anche quello di latte di pecora”.
“Nelle agrigelaterie – continua la Coldiretti – è particolarmente curata la selezione degli ingredienti, dal latte alla frutta, che sono rigorosamente freschi con gusti a ‘chilometri zero’ perché ottenuti da prodotti locali che non devono essere trasportati con mezzi che sprecano energia ed inquinano l’ambiente”.
“In epoca moderna – dice la Coldiretti – la storia del gelato risale alla prima metà del XVI secolo nella corte medicea di Firenze con l’introduzione stabile di sorbetti e cremolati nell’ambito di feste e banchetti”.