Crolla a Piazza Affari il titolo di Atlanti, dopo il crollo del ponte Morandi e la decisione del governo di avviare le procedure per la revoca della concessione. Le azioni della società, che non erano riuscite a fare prezzo in apertura per eccesso di ribasso, sono entrate nella contrattazione a -21,4% per poi scendere ulteriormente a -25%, a 18,5 euro, bruciando così 4,85 miliardi di euro di capitalizzazione. Crollano a Piazza Affari anche le azioni di Astm e Sias, le concessionarie autostradali di proprietà del gruppo Gavio.
Piazza Affari maglia così è nera in Europa, con il Ftse Mib che cede l’1,99% dopo essere rimasto chiuso ieri in una giornata negativa per le altre Borse europee. Sull’indice del listino principale pesa il tonfo di Atlantia, mentre lo spread btp-bund torna a salire verso quota 290, con il differenziale di rendimento tra titoli di Stato italiani e tedeschi a 288 punti base.
Il gruppo proprietario di Autostrade per l’Italia afferma in una nota che l’annuncio da parte del governo della procedura per il ritiro della concessione, dopo il crollo del Ponte Morandi, “è stato effettuato in carenza di qualsiasi previa contestazione specifica alla concessionaria ed in assenza di accertamenti circa le effettive cause dell’accaduto”. “Le modalità di tale annuncio – rileva la società – possono determinare riflessi per gli azionisti e gli obbligazionisti”.
In caso di revoca o decadenza della concessione “spetta comunque alla concessionaria il riconoscimento del valore residuo della concessione, dedotte le eventuali penali se ed in quanto applicabili”, afferma Atlantia, nella nota. La società “pertanto continuerà a supportare la controllata Autostrade per l’Italia nelle interlocuzioni con le Istituzioni in questa delicata fase avendo riguardo anche alla tutela dei propri azionisti ed obbligazionisti con una corretta e tempestiva informazione al mercato”.
Secondo gli analisti di Creditsights, citati da Bloomberg, un eventuale ritiro delle concessioni di Autostrade per l’Italia permetterebbe ai sottoscrittori delle obbligazioni della concessionaria di ottenere il rimborso anticipato dei propri titoli. Il prospetto del programma di emissioni a medio-lungo termine di Autostrade, ricorda Creditshights, afferma che i bondholder hanno un’opzione di vendita (put option) nel caso di “ritiro o revoca” della concessione ad Autostrade per l’Italia o di un singolo contratto di concessione. Secondo gli analisti, questo un eventuale rimborso non costituirebbe un evento di default anche per i bond della controllante Atlantia. Creditsights si aspetta “significative penalizzazioni finanziarie e risarcimenti” a carico di Autostrade per effetto del crollo del Ponte Morandi.
Edizione Srl, holding della famiglia Benetton e azionista di riferimento di Atlantia, “partecipata tramite la società di diritto italiano Sintonia, farà tutto ciò che è in suo potere per favorire l’accertamento della verità e delle responsabilità dell’accaduto”. Lo si legge in una nota in cui la società “a nome dei suoi azionisti e del suo management, esprime profondo cordoglio alle famiglie delle vittime e la propria vicinanza ai feriti e a tutti coloro che sono stati coinvolti nel tragico crollo avvenuto a Genova”.
Edizione srl, holding “è certa della determinata volontà di collaborazione con le Istituzioni e le Autorità preposte da parte della società operativa Autostrade per l’Italia e della sua capogruppo Atlantia che, negli ultimi 10 anni, hanno investito oltre 10 miliardi di euro nell’ampliamento e ammodernamento della rete autostradale italiana”, si legge ancora nella nota.
ANSA