Vent’anni, quasi ventuno, senza perdere contro la Germania. L’ultima sconfitta il 21 giugno 1995, a Zurigo, per il trofeo del Centenario della federcalcio svizzera: 2-1 per loro, i “bianchi”, con gol di Helmer e autorete di Paolo Maldini. Il nostro c.t., pensate un po’, era ancora Arrigo Sacchi, sulla panchina di fianco sedeva Berti Vogts. Altra era geologica. Da quella sera quattro amichevoli – due vittorie degli azzurri e due pareggi – e tre confronti in competizioni ufficiali: lo 0-0 nel girone di Euro ’96, che ci costò l’eliminazione, e con rigore sbagliato da Zola; il trionfo per 2-0 ai supplementari nella semifinale del Mondiale 2006, a casa loro; il successo per 2-1 nella semifinale di Euro 2012, partita rimasta nella memoria per la doppietta di Balotelli.
Se si allarga lo spettro temporale, il discorso non cambia. Nelle partite a eliminazione diretta di Europei e Mondiali l’Italia ha sempre vinto contro i tedeschi, calcisticamente e politicamente divisi in due dal secondo dopoguerra al 1990, anche se le due nazionali di calcio, Germania Ovest e Germania Est, si riunificarono un anno dopo, nel 1991. L’Italia non ha mai perso neppure contro la Germania Ovest (1949-1991) nelle gare a girone delle fasi finali di Mondiali e Europei. Sì, nel pallone si può parlare di complesso d’inferiorità dei tedeschi nei nostri confronti. Leggendari il 4-3 nella semifinale di Messico ’70 e il 3-1 nella finale di Spagna ’82.
Nella vita vera, in Europa, la Germania è dominante. Nulla si muove, in politica e nell’economia dell’Unione, senza assenso e consenso di Angela Merkel, la cancelliera tedesca. Nel calcio, fino a oggi, la Germania – Ovest, Est o unita che fosse – è stata suddita dell’Italia. Chiara contraddizione, specie negli ultimi anni, coi club tedeschi che nelle euro-coppe hanno sorpassato di netto le nostre squadre. Forse molto si spiega col famoso aforisma di Winston Churchill, primo ministro della vittoria britannica nella seconda guerra mondiale: “Gli Italiani perdono le guerre come se fossero partite di calcio e perdono le partite di calcio come se fossero guerre”. Coi tedeschi, sul campo, però gli italiani non perdono mai o quasi mai.
*FONTE GAZZETTA.IT