“È tempo che Angela Merkel se ne vada“.Così si è espresso il leader del partito della destra oltranzista tedesca Alternative fuer Deutschland, Alexander Gauland, commentando il fallimento delle trattative per il governo ‘giamaica’. I liberali di Christian Lindner staccano la spina, il tavolo delle trattative salta, perché, “fra i partiti manca la fiducia di base per costruire un governo stabile in Germania. E dunque, meglio non governare, che governare male“.
“Io credo che si sarebbe potuto trovare il filo per arrivare a una soluzione. E mi dispiace, lo dico con tutto il rispetto per i liberali, che non si sia arrivati a un accordo. Mi assumo la responsabilità e di fare tutto il possibile perché il paese, anche in queste settimane difficili, sia guidato bene. Domani mi recherò dal Presidente della Repubblica per descrivere lo stato delle cose. Credo che la maggioranza dei cittadini avrebbe auspicato che trovassimo una soluzione” . Così si è espressa Angela Merkel, mentre i colleghi Katrin Goering-Eckardt e Cem Oezdemir hanno assicurato che non si era lontani da una intesa: “Avremmo potuto trovare un accordo, e credo addirittura che non ci sarebbe voluto ancora troppo tempo“. Non la vedeva così, evidentemente, Lindner. Alle prime armi con un negoziato di questa portata. In effetti le trattative avevano presentato molti nodi su temi decisivi, come Europa, clima, trasporti, e si erano arenate da qualche giorno sui migranti. Con la richiesta della Csu di una sorta di tetto limite a 200mila ed il rifiuto del ricongiungimento familiare per i profughi che hanno la cosiddetta protezione sussidiaria. Su questo ultimo punto i bavaresi hanno litigato per ore, oggi, con i verdi. “Non vogliamo piantare in asso i nostri elettori“, ha detto infatti Lindner. “Si è mostrato che i quattro interlocutori non hanno un progetto comune per la modernizzazione del paese e non hanno una fiducia comune con la quale si possono immaginare i presupposti per un governo stabile“. Lindner ha raccontato che dopo tante settimane giaceva oggi sul tavolo “un foglio pieno di contraddizioni, domande aperte, e conflitti sugli obiettivi.Non rimproveriamo a nessuno di voler rispettare i suoi principi, ma lo facciamo anche noi”.
Resta l’opzione di un governo di minoranza. La formazione più naturale sarebbe proprio la squadra nero-gialla, fra l’unione e i liberali. La verde Goering-Eckardt ha invece sottolineato che il partito resterà aperto al dialogo, anche nelle prossime settimane.