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GERMANIA: OSPEDALE SEGNALA DUE ULTERIORI CASI DI LASSA

Misure di sicurezza nel reparto speciale di isolamento delle Malattie Infettive dell’Ospedale Universitario di Düsseldorf.  Dopo un decesso, altre due persone in Germania si sono contagiate da febbre di Lassa. Un infermiere aveva portato il virus in Germania all’inizio dell’anno. I due sono stati infettati con il virus a fine febbraio quando avevano partecipato al funerale dei pazienti colpiti dalla febbre di Lassa a Colonia. Le loro condizioni ora sono stabili, ha riferito il portavoce dell’ospedale universitario di Düsseldorf: «Attualmente le loro condizioni non sono critiche».

Un terzo che è entrato in contatto è sotto osservazione nel reparto di isolamento speciale. Tutti e tre i pazienti sono stati infettati da un americano morto alla fine di febbraio a Colonia. L’uomo aveva lavorato in Togo come infermiere dove si era ammalato e rientrando direttamente a Colonia, è morto poche ore dopo. Solo dopo una settimana dalla sua morte, si è scoperto che aveva contratto l’infezione con il pericolo virus.

Anche l’Ospedale Universitario di Francoforte attualmente sta trattando un malato di Lassa. Questo è il primo caso conosciuto in tutto il mondo di infezione al di fuori dell’ Africa. Tutti coloro che sono venuti in contatto con il sanitario deceduto, sono stati messi in quarantena. Per precauzione, tuttavia, il personale medico e paramedico e i pazienti dell’ospedale sono stati sottoposti a controlli dal personale dell’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS).

Dopo Ebola, in Africa occidentale, torna la febbre Lassa, malattia emorragica acuta causata da un virus trasmesso dai roditori. La Lassa fever è stata già descritta negli anni cinquanta, ma il virus è stato identificato solamente nel 1969, quando due infermiere missionarie morirono di febbre emorragica nella città di Lassa, in Nigeria. L’80 per cento delle persone che si infettano con il virus Lassa presentano sintomatologia lieve e a volte senza sintomi ma, nel restante 20 per cento dei casi, può presentarsi come malattia sistemica grave. L’esordio della febbre di Lassa è graduale e il periodo di incubazione può arrivare anche a tre settimane con sintomi iniziali generici. Il peggioramento della patologia si manifesta con edema al volto e al collo, insufficienza respiratoria , problemi cardiaci, sanguinamento delle mucose. Il tasso di mortalità è inferiore all’uno per cento, mentre sale quasi al 20 per cento nei casi non trattati.

La miglior cura per la febbre di Lassa è la prevenzione, specie nell’Africa occidentale dove la malattia è endemica. L’adozione di norme igieniche che riducono l’accesso dei roditori nelle case è indispensabile. Secondo le autorità, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”,  non c’è pericolo per la popolazione perché la febbre di Lassa non viene trasmessa attraverso il contatto casuale.

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