Finalmente si parte. Sono incominciate le Olimpiadi, ma traspare tanta inquietudine, preoccupazione sullo stato Brasiliano, delle sue strutture in ritardo, sulla sicurezza e sul virus Zika che ha condizionato non poco la partecipazione di atleti di livello a questa manifestazione. Eppure tra continue notizie funeste di qualcosa che dovrebbe essere epico, c’e totale assenza di pathos, quelle sensazioni meravigliose che danno vita ad un evento meraviglioso che rimarra’ scolpito nei ricordi della gente. Forse il troppo storpia,i social network danno troppe volte vita a contenuti che nulla hanno a che fare con l’informazione ma grande caos risultando penalizzanti per chi realmente vuole godersi lo spettacolo dei cinque cerchi. Inoltre troppi eventi ravvicinati che fanno scemare il pathos di un evento che in realta’ dovrebbe essere appetibile e indimenticabile per chi segue questo tipo di manifestazioni. I giochi olimpici ricordati da chiunque voglia regalarsi momenti felici della propria vita riguardano episodi epici legati indissolubilmente a storie leggendarie: pensiamo agli sport minori (tiro con l’arco, softball, judo, scherma)sono parte integrante di questo evento che altrimenti resterebbero nel dimenticatoio locale. Come non ricordare Maurizio Da Milano con la Marcia, le sgroppate di Cova ’84 Los Angeles, le partite di Hockey e Basket tra Usa e Urss durante la guerra fredda che valevano qualcosa piu’ di una partita, i Fratelli Abbagnale con Peppiniello e la telecronaca di Galeazzi, con un polmone fuori uso dalla gioia per l’insperato oro. L’Italvolley di campionissimi, probabilmente la squadra del secolo che per assurdo non e’ riuscita a vincere neanche un oro, la squadra di calcio italiana a Seul’88 che venne sonoramente sconfitta 0-4 dagli sconosciuti giocatori dello Zambia, il figlio del vento Carl Lewis con i suoi ori di Los Angeles a diventare leggenda, lo statunitense di colore Jess Owens a sfidare la Germania nazista negli anni ’30, dove l’olimpiade si trasforma in uno strumento di propaganda ideologica oro olimpico davanti il Fuhrer, gli ori di Fioravanti nel nuoto a Sidney 2000.
E’ storia, e’ magia ed e’ tutto quello che deve rappresentare un evento che dovrebbe ricongiungersi con gli alti valori dello sport, di cui i massimi esponenti sportivi sono gia’ stati evidenziati e scusate se omettiamo altre imprese…La burocrazia, la politica, l’economia e lo Sport almeno per questa volta si spera nella terra do Brasil, metta un argine all’esasperazione legata al business coast to coast per legare indissolubilmente gli eventi sportivi alla storia. Il pubblico degli ultimi anni ne ha tanto bisogno, non interessa stori di doping di massa, inflazione dello stato ospitante, terrorismo o altro. Vuole semplicemente che Rio 2016 diventi…indimenticabile