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GIORGIO PICCOLO (PD): “C’È BISOGNO DI UNA POLITICA DI INCENTIVI SUL LAVORO”

Giorgio Piccolo, classe 1947, è un politico italiano. Nato a Napoli, è stato eletto alla Camera dei Deputati. Con lui abbiamo discusso di alcune questioni all’ordine del giorno che toccano da vicino il capoluogo campano, da Bagnoli alle prossime amministrative.

Partiamo da una notizia positiva: il Patto per il Sud prevede lo stanziamento di fondi per il Mezzogiorno, quasi tre miliardi di euro. Come potrebbero essere utilizzati per incrementare il settore del lavoro?

«Attualmente è in atto una politica di recupero dei siti, tanto quelli archeologici quanto quelli turistici, passando poi per quelli industriali (come nel caso di Bagnoli), per cui una delle prospettive di cui dobbiamo dotarci deve essere quella di mettere in campo una politica di formazione per queste attività. Ovviamente c’è bisogno anche di una politica di incentivi sul lavoro, che prima erano strutturali, ed è necessario, nel Mezzogiorno, intervenire anche su questo versante».

A proposito di Bagnoli, cosa ne pensa della presenza di Renzi a Napoli e del piano da lui annunciato?

«Penso che nell’interesse della città sia necessario trovare un punto d’incontro. Capisco le ragioni del sindaco perché per quanto riguarda l’urbanistica non si può espropriare la città, però non bisogna dimenticare che ci sono sulla questione Bagnoli dei ritardi considerevoli, perciò è davvero indispensabile che si uniscano le forze per fare in modo che il problema venga risolto al meglio, per il bene della città».

Quindi lascia ben sperare?

«Da questo punto di vista sicuramente sì. È chiaro che, sia dal punto di vista del governo che da quello dell’amministrazione, bisogna fare un passo l’uno in direzione dell’altro, per recuperare la presenza della città in questa città».

Cosa ne pensa dell’incontro tra Renzi e Bassolino? Possiamo interpretarlo come il segno di un riavvicinamento?

«L’incontro tra Renzi e Bassolino è stato senz’altro il riconoscimento di una personalità, anche se probabilmente dal punto di vista di quest’ultimo sarà avvenuto in ritardo. Bassolino si doveva coinvolgere prima, trattandosi di una figura che in qualche modo avrebbe potuto dare una mano, ma da questo punto di vista credo che l’incontro non tolga e non metta niente rispetto a quello che già aveva intenzione di fare».

Per quanto riguarda, invece, le prossime elezioni, crede che darà il suo appoggio alla Valente?

«A questo punto mi sembra ormai chiaro che Bassolino non presenterà una sua lista, ragion per cui sarà Valeria Valente la candidata del PD, e quindi sarà lei il candidato che sarà sostenuto dal partito».

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