Il “Giorno della Memoria”, istituito con legge regionale nel 2004, è nato per celebrare il ricordo di Renato Barborini e Luigi D’Andrea, agenti della Polizia di Stato caduti entrambi il 6 febbraio 1977 in un conflitto a fuoco con la banda criminale Vallanzasca al casello autostradale di Dalmine in provincia di Bergamo.“Tante sono le persone che hanno trovato la morte mentre svolgevano il loro dovere: oggi, commemoriamo il loro sacrificio e ricordiamo il loro valore. Il mio pensiero in questo momento è rivolto soprattutto ai loro familiari, ai loro amici e al loro dolore”. Lo ha detto il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, nel corso del suo intervento. Proseguendo: “Ognuno di noi è chiamato a dare il proprio contributo al rispetto delle leggi e dei diritti del prossimo; e contribuire attraverso la cultura e la conoscenza a prevalere sulla paura e sull’ignoranza” brodo di coltura nel quale si alimentano delinquenza e sopraffazione.
“Il gradimento espresso da parte del popolo lombardo per l’operato delle Forze dell’Ordine è sempre stato costante – ha concluso Fontana – ed è anche il miglior riconoscimento alla loro memoria. Una sola giornata non può bastare per onorare il sacrificio di chi ha messo la propria vita a disposizione delle Istituzioni e degli altri. Ogni giorno dobbiamo essere fieri di chi serve le Istituzioni e difende la nostra democrazia”.
In precedenza il Presidente del Consiglio regionale Alessandro Fermi ha ricordato la devozione al dovere dei caduti aggiungendo: “Sotto questa luce si illuminano le ragioni del Giorno del Ricordo: da una parte la solidarietà e la vicinanza a chi ha subito lo sfregio della violenza e ai famigliari delle vittime, dall’altra il riconoscersi tutti insieme nella nostra Costituzione e nelle istituzioni democratiche. A questo si accompagna sempre, mai sopita, la richiesta che emerga la verità e che si compia la giustizia, perché non possiamo e non dobbiamo mai arrenderci alla violenza.”
Alla cerimonia erano presenti numerosi familiari delle vittime: la vedova del Maresciallo Luigi D’Andrea, signora Gabriella Vitali; i fratelli Rocco e Carmelo del vigile urbano Niccolò Savarino, tragicamente investito da un malvivente; la signora Nicoletta Caravaggio, moglie dell’appuntato dei Carabinieri Giovanni Sali assassinato a Lodi, presente con il fratello; Maurizio Campagna, fratello di Andrea Campagna, agente di pubblica sicurezza ucciso in un agguato dai PAC mentre lasciava la casa della fidanzata a Milano; il Comandante della Sottosezione della Polizia Stradale di Guardamiglio, l’ispettore Cristian Fumagalli, collega dell’agente di Polizia Francesco Pischedda, che ha perso la vita durante una colluttazione con dei malviventi; il Comandante della Sottosezione della Polizia Stradale di Bellano, l’ispettore Francesco Giovoni, collega dell’agente di Polizia stradale Giuseppe Beolchi, perito nel tratto lodigiano dell’Autostrada A1; gli zii, Antonio Simiele e Bianca Maria De Donato, del vigile del fuoco Pinuccio La Vigna, morto durante un intervento a seguito del crollo di un capannone durante un incendio. Il Presidente Fermi ha inoltre dedicare un pensiero ai familiari dell’agente di Polizia Locale, Gino Zanardini, travolto da una frana in Valsabbia lo scorso mese di giugno.
Achille Colombo Clerici