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Giovanni Nappi: “Per tornare a dire con fierezza io sono di Casalnuovo”

20150518_134216Spesso nelle province delle grandi città si finisce con il perdere un po’ di fierezza, di attaccamento al proprio territorio, vuoi perché le zone provinciali diventano di sovente periferie non solo nel senso geografico del termine, vuoi perché i loro cittadini si sentono sempre meno rappresentati istituzionalmente. A questo si richiama la voce energica ma gioviale di Giovanni Nappi, candidato Sindaco di Casalnuovo, attualmente consigliere comunale e capogruppo del Partito Democratico del suddetto comune. Giovanni Nappi, una voce da sinistra (dal Pds nel 1996 fino al Pd nel 2009 passando per i Ds nel 2001), segretario tra l’altro del Sindacato SLI, organizzazione a diffusione nazionale rappresentativa di lavoratori e pensionati; una voce politica che intende prestare voce a chi crede di non averla, ai cittadini, anche ai non nativi del territorio, ai meno ascoltati e a tutti quelli che vorrebbero esserlo. Di questo e molto altro il candidato ha parlato ai microfoni di Radio Club 91 intervistato da Samuele Ciambriello per il programma Dentro i fatti.

Ti ho sentito spesso dire che a Casalnuovo deve tornare la politica con la P maiuscola. Che intendi?

Tutti gli altri avversari che si sono candidati alle amministrative si sforzano quotidianamente di prendere le distanze dalla Politica così intesa. La politica, quella buona e bella, è la politica al servizio dei cittadini”.

Uno slogan della tua campagna elettorale è “modificare i centri d’interesse”. A Casalnuovo la politica negli ultimi trent’anni è stata nelle mani di 3-4 famiglie ricche e criticate.

Quando parlo di centri d’interesse intendo priorità-bisogni. Modificare i centri d’interesse non significa solo andare oltre quelle famiglie attorno alle quali gira da oltre un ventennio tutto l’apparato istituzionale e politico del nostro territorio ma significa spostare l’attenzione verso altri interessi che, tra l’altro, ci sono stati evidenziati durante il nostro giro per la città di oltre sei mesi”.

A proposito di questo, parlaci un po’ di questo tour “parla ti ascolto”.

In realtà <parla ti ascolto> è partito come un hashtag, ci siamo poi resi conto che non era sufficiente e lo abbiamo trasformato in un giro per la città in cui ascoltiamo la voce dei cittadini su tutte le problematiche che affrontano quotidianamente. Ci siamo resi conto, però, che anche questo è insufficiente e allora abbiamo preso un primo impegno: <parla ti ascolto> diventerà un nuovo ufficio comunale”.

Riscattare la città di Casalnuovo significa parlo partendo anche dalla cultura.

Approfitto di questo spunto per parlare agli amici che sono in ascolto e anche a te, perché ci sarai anche tu sul palco il 23 maggio, di un importante e grande appuntamento che aiuta il territorio a farsi conoscere, il che significa agevolare e aiutar lo sviluppo del territorio che, a sua volta, va a braccetto con l’occupazione. Nessuno nei programmi ha messo come priorità l’occupazione. Appuntamento dunque alle ore 20.00, in piazza Municipio, a Casalnuovo, con Marco Zurzolo, James Senese, Enzo Gragnaniello, Monica Sarnelli, Carlo Fimiani, Vittorio Riva, Gigi De Rienzo. Per molti è solo un concerto, noi ci siamo sforzati invece di portare personaggi rappresentativi di Napoli proprio per far conoscere il nostro territorio”.

La politica parte dal territorio. Radicamento territoriale e radicalità delle scelte. Bisogna prima sapere ascoltare, un grande dono.

Ultimamente sono tutti bravi a chiedere di essere ascoltati. Noi siamo partiti da questa convinzione. È sempre, invece, più difficile ascoltare quelle che sono le esigenze vere dei cittadini. Durante il nostro giro per la città ce ne fosse stato uno che non ci avesse chiesto <fate qualcosa per i giovani, per il lavoro>. Noi abbiamo presentato un progetto intitolato <Alleanza per Casalnuovo> che prevede una possibilità per l’Ente di riservare una quota di appalti, i cosiddetti appalti sotto soglia comunitaria, alle cooperative sociali di tipo B che possono nascere sul territorio e che sarebbero poi obbligate – come sai – ad assumere soggetti svantaggiati. Ho già inviato una richiesta e un parere a Cantone per verificare eventuali conflitti su principi di libera concorrenza e altro e pare che non ce ne siano. È realizzabile davvero in poco tempo”.

Un altro tuo impegno in questi anni è stato quello della formazione professionale: per aggiornare i lavoratori in modo da evitare che siano espulsi dal ciclo produttivo e per i giovani laureati e diplomati perché accanto al titolo di studio ci sia una qualifica.

Sempre di più la formazione va verso direzioni diverse da quelle che dovrebbe. Dovrebbe guardare ai giovani che escono dall’università per dare a loro una prima e vera esperienza, per renderli pronti al mondo del lavoro. Io, insieme a molti amici del sindacato, ho dato vita a un ente bilaterale che si occuperà anche di formazione e di Garanzia giovani. E non lo dico per fare campagna elettorale”.

So che ti piacerebbe attivare un progetto di inclusione territoriale rivolto ai tanti che sempre più spesso si sentono esclusi dalla vita socio-politica, mi riferisco agli abitanti non nativi o non originari di Casalnuovo.

Ciò nasce dal desiderio che tutti possano dire con fierezza <Io sono di Casalnuovo>. Non <Io abito a Casalnuovo per necessità>, per una politica abitativa che ha visto cementificare tutta l’area e oltre”.

Tu pensi che Casalnuovo possa cambiare solo partendo dal Puc, dal piano urbanistico comunale? In questi anni ci sono stati al comune vari escamotage amministrativi attraverso i quali si è stravolto continuamente e a vantaggio di pochi l’impianto urbanistico della tua città.

“In realtà in questi anni si è deciso di non spingere sull’accelleratore sul Puc, strumento indispensabile per lo sviluppo del territorio, e facendo leva sull’assenza di questo hanno – come giustamente evidenziavi – trovato escamotage per fare operazioni anomale come quella sulla convenzione che consentiva di fare abbattimenti e ricostruzioni nel centro storico di Casalnuovo. Adesso, dopo 5 anni e mezzo, con una giunta già scaduta, prorogata solo per un cavillo amministrativo, si presenta in piena campagna elettorale il preliminare del Puc”.

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