L’addio a Giulia Cecchettin è stato ricco di tristezza, ma soprattutto di rumore, quello che la sorella Elena ha deciso di fare per ricordare la sorella.
Ieri, 5 dicembre, si sono tenuti i funerali della giovane uccisa dall’ex fidanzato a soli 22 anni.
A Padova, presso la basilica di Santa Giustina, è arrivata la bara di Giulia, intorno alle 11.00. Accompagnata dal padre Gino, Davide, il fratello e la nonna, ha compiuto la sua ultima “camminata” con l’amore dei suoi cari.
Elena, sorella della ragazza, ha espresso le sue emozioni attraverso una denuncia contro il patriarcato.
Presente il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e il presidente della Regione Luca Zaia, con il sindaco di Padova, Sergio Giordani.
Il vescovo della città, mons, Claudio Cipolla, ha celebrato i funerali.
“Vogliamo imparare l’amore e vivere nel rispetto reciproco, cercando anzi il bene dell’altro nel dono di noi stessi. Non possiamo più consentire atti di sopraffazione e di abuso; per questo abbiamo bisogno di concorrere per riuscire a trasformare quella cultura che li rende possibili”, ha dichiarato.
“Forse voi giovani potete osare di più rispetto al passato. Nella libertà potete amare meglio e di più: questa è la vostra vocazione e questa può e deve diventare la vostra felicità!”. Conclude il mons.
Anche il padre di Giulia, Gino Cecchettin, ha dichiarato durante la celebrazione: “Che la memoria di Giulia ci ispiri a lavorare insieme contro la violenza, che la sua morte sia la spinta per cambiare”.
Per la figlia ha detto: “Io ti amo tanto, e anche Elena e Davide di adorano. Io non so pregare, ma so sperare. Voglio sperare insieme a te a alla mamma, e a tutti voi qui presenti, che tutta questa pioggia di dolore fecondi il terreno delle nostre vite, e un giorno possa germogliare, e produca il suo frutto di amore, di perdono, e di pace”.
Rumori, campanelli e grida hanno accompagnato il feretro uscito dalla basilica. Mai più fare silenzio, è necessario farsi sentire sempre.
Zaia ha espresso alcune parole dopo i funerali: “L’auspicio è che da questa tragedia nasca un movimento che con voce alta, corale, forte, esprima ogni giorno al mondo un messaggio contro la violenza sulle donne”.