Il superamento dell’obbligo del tampone per i viaggiatori provenienti dai Paesi dell’Unione Europea con il “green pass” riguarda oltre 61,5 milioni di viaggiatori che hanno attraversato il confine per venire in Italia nell’anno prima della pandemia.
E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento alla nuova ordinanza firmata dal Ministro della Salute, Roberto Speranza in vigore dal primo Febbraio. Questo rappresenta una boccata di ossigeno per il turismo, che ha registrato un crack di oltre 10 miliardi di euro nel 2021 rispetto a prima della pandemia, con la mancanza di viaggiatori stranieri. Questo è stato uno degli elementi di maggiore criticità.
“È importante che gli Stati membri diano seguito a tale accordo e attuino senza indugio le norme concordate“. Hanno affermato la commissaria europea alla Salute Stella Kyriakides e il commissario europeo alla Giustizia Didier Reynders. Inoltre, hanno aggiunto: “É tempo di prendere in considerazione l’idea di abbandonare le misure aggiuntive che alcuni Stati membri hanno introdotto per i viaggi nelle ultime settimane, rendendo i viaggi più difficili“.
Una misura importante
Lo scorso anno si è verificato un crollo del 55% degli arrivi dall’Unione Europea. Almeno rispetto a prima della pandemia, secondo l’analisi della Coldiretti su dati Bankitalia. A pesare sui flussi turistici sono stati soprattutto – sottolinea Coldiretti – proprio i turisti stranieri. Questi ultimi, infatti, si sono ritrovati bloccati alle frontiere dall’avanzare dei contagi e dalla misure di restrizione adottate. Ma a calare sono state anche le presenze nazionali anche nelle festività di fine anno mentre risultati più positivi si sono registrati nel periodo estivo.
I vacanzieri dall’estero in Italia sono strategici per l’ospitalità turistica. Soprattutto nelle mete più gettonate anche perché – continua la Coldiretti – hanno tradizionalmente una elevata capacità di spesa per alloggio, alimentazione, trasporti, divertimenti, shopping e souvenir.
Si stima peraltro che 1/3 della spesa turistica sia destinata proprio all’alimentazione per consumi in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi e acquisto di vino e specialità alimentari da riportare a casa, secondo le stime della Coldiretti. Gli arrivi dall’estero sono determinanti anche per gli agriturismi dove gli stranieri – conclude la Coldiretti – rappresentavano oltre il 40% delle presenze totali prima della pandemia.