Le malattie sessualmente trasmissibili sono ancor oggi in aumento e questo diviene un problema fondamentale soprattutto per le nuove generazioni. Cresce il numero delle persone che ha rapporti non protetti, l’uso della pillola del giorno dopo ancor meno, di conseguenza i metodi contraccettivi sicuri continuano a essere poco utilizzati, perché costosi, perché sconosciuti o addirittura avvolti da falsi pregiudizi sui loro effetti collaterali, ed è per questo che un gruppo di ginecologi ha deciso di riaccendere i riflettori sull’importanza della prevenzione, lanciando una petizione nazionale per la “contraccezione gratuita” sulla piattaforma Change.org, l’obiettivo è di raggiungere 50mila firme entro la metà di gennaio e consegnarle al Ministro della salute, Beatrice Lorenzin.
https://www.change.org/p/contraccezione-gratuita-e-consapevole
I portavoce sono Marina Toschi, vicepresidente di Agite, associazione ginecologi territoriali, e Pietro Puzzi, ginecologo ospedaliero. Quello che il Comitato chiede è una contraccezione gratuita, cioè che preservativi, spirali, pillole, anelli vaginali, diventino o tornino a essere gratuiti.
In Italia oggi infatti non esiste alcun prodotto contraccettivo gratuito, si pensi che le ultime pillole sono passate ad un prezzo maggiorato e ciò sta facendo diminuire drasticamente la compravendita del prodotto. Secondo i dati della Sigo, la società italiana di ginecologia e ostretricia, soltanto il 16% delle donne utilizza la pillola, ma addirittura il 42% delle ragazze sotto i 25 anni non ricorre ad alcun contraccettivo durante i primi rapporti sessuali. Infatti una seria infezione come la Clamidya colpisce sempre più le giovanissime, mettendo a rischio poi la loro possibilità di diventare madri. Anche il profilattico che potrebbe evitare tutto questo sembra essere in disuso. Secondo i dati raccolti dall’équipe di Endocrinologia dell’Università di Padova diretta da Carlo Foresta, su 10 ragazzi solo 4 usano il preservativo. Un dato allarmante a cui non si può rimanere indifferenti, per questo è importante la mobilitazione e la partecipazione alla petizione, in questo caso la condivisione è necessaria.
“Chiediamo a tutta la società civile, cittadine e cittadini, di far sentire la propria voce firmando il nostro appello. Le campagne pubbliche di informazione sulla fertilità lanciate negli ultimi anni si basano sul fondamento comune della procreazione responsabile, diritto che nel 2017 nessuno metterebbe mai in discussione in un Paese democratico. Tuttavia oggi in Italia il costo della contraccezione risulta troppo oneroso per tante donne, coppie e famiglie in condizioni di disagio economico, acuite dalla crisi. In Italia ci troviamo di fronte al paradosso che l’aborto è gratuito, mentre la pillola anticoncezionale è pagamento. Questo dovrebbe essere inaccettabile, perfino in un Paese cattolico” ha così dichiarato la Toschi al fine di far arrivare il suo messaggio e il suo impegno per la petizione, in maniera decisiva.
Martina Fiorentino