Il documento del secondo pacchetto di sanzioni, secondo le anticipazioni dell’agenzia spagnola Efe, contempla misure in sei ambiti. I settori finanziario, energetico e dei trasporti, il commercio di beni a duplice uso, la politica dei visti e le nuove sanzioni individuali.
Sanzioni alla Russia
Nel capitolo finanziario, i leader hanno deciso di attaccare il finanziamento di due banche private (Alfa Bank e Bank Okritie) e società pubbliche. La società di difesa Almaz-Antey, il produttore di camion Kamaz e il consorzio Rostec, oltre ad agire per i flussi finanziari.
In relazione ai trasporti, il divieto di esportazione, vendita e fornitura di aeromobili, componenti e attrezzature di aeromobili alla Russia.
Come accadde dopo l’annessione della Crimea nel 2014, i leader europei hanno anche deciso di aumentare le restrizioni alle esportazioni verso la Russia di beni civili e militari a duplice uso.
Una misura che “si applicherà a tutti gli utilizzatori finali di articoli” nei settori “elettronica, informatica, telecomunicazioni e sicurezza informatica, sensori e laser e applicazioni marine”.
Sospensione dei visti
“La Russia non avrà più accesso ai mercati finanziari più importanti, prendiamo in considerazione il 70% del mercato russo“, dice la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. “Cercheremo di erodere le basi dell’economia” e di “diminuire le riserve dei ricchi russi che non potranno più mettere il loro denaro nei paradisi fiscali”. “Abbiamo approvato un pacchetto massiccio di sanzioni – aggiunge – che avranno un impatto sull’economia russa e sull’elite politica, e sono state coordinate con Regno Unito, Canada, Stati Uniti, Australia e Giappone”.
“Non è più una crisi ma una guerra davanti alla quale dobbiamo tirare delle conclusioni. La scelta di Putin è quella di riportarci a delle logiche imperialiste e di distruggere tutti i principi del diritto internazionale“, dice il presidente francese Emmanuel Macron. Le sanzioni “verranno completate da misure dei singoli governi e le misure avranno come destinatario anche il regime bielorusso”.
“La Spagna è d’accordo in questo approccio graduale di sostenere oggi un pacchetto di sanzioni ma di lasciare eventualmente per il futuro misure ancora più dannose“, aggiunge il premier spagnolo Pedro Sanchez. Le sanzioni punteranno in modo “molto forte” “contro il regime di Putin, non solo alle persone, agli oligarchi legati al governo di Putin, ma anche a diversi settori tra cui quello finanziario e quello energetico”. “Evidentemente – aggiunge – sarà un pacchetto di sanzioni massicce“.
Le sanzioni del Giappone
La Corea del Sud invece si unirà alle sanzioni internazionali contro la Russia, ma esclude l’imposizione di misure restrittive unilaterali. Lo ha annunciato Park Soo-hyun: “Non è un’era in cui possiamo fare qualcosa in modo indipendente“, ha detto Park in un’intervista alla Tbs, spiegando che “se gli Stati Uniti e i Paesi europei impongono sanzioni alla Russia, ci uniremo naturalmente a loro perché siamo collegati“.
Anche Taiwan approverà sanzioni contro la Russia. “Condanniamo molto duramente un tale atto di invasione e ci uniremo ai Paesi democratici per sanzioni congiunte“, ha assicurato il premier Su Tseng-chang senza fornire dettagli. L’ipotesi più accreditata è quella di una robusta stretta all’export di microchip che vede Taiwan nel ruolo di leader mondiale. Il ministro dell’Economia Wang Mei-hua ha riferito, secondo i media locali, che l’isola “esaminerà attentamente” le esportazioni verso la Russia e si “coordinerà” con gli alleati per ulteriori azioni. (Skytg24)