“Questo piano porterà alla creazione di una piattaforma Ue per la registrazione di tutti coloro che arrivano e tutti coloro che fanno domanda di protezione temporanea“, ha illustrato la commissaria europea agli Affari interni, Ylva Johansson, al termine del Consiglio.
“Ci sarà coordinamento a livello europeo per degli hub di informazione e trasporti per garantire che si possa aiutare i rifugiati ad arrivare in altri Paesi“, ha aggiunto. “È stata fatta una mappatura della capacità di accoglienza, mettendo a punto un indice per capire quale sia la situazione e l’onere che grava su ognuno degli Stati membri“, ha spiegato la commissaria svedese.
“Abbiamo chiesto a più Paesi di partecipare al reinsediamento di rifugiati attualmente in Moldavia, anche usando il personale Frontex e con rotte verso Paesi terzi, tra cui Canada, Stati Uniti e Gran Bretagna“, ha evidenziato Johansson.
A tutto ciò seguirà l’ottimizzazione dei fondi per la gestione dell’emergenza destinati sia agli Stati membri ospitanti ma anche direttamente ai rifugiati. Tra i dieci punti del piano, è previsto anche un coordinamento sulla sicurezza per “sapere chi arriva sul territorio e garantire la sicurezza dell’Europa”.
Al momento, la maggioranza dei profughi arrivati in Italia sembra aver trovato sistemazione autonomamente, confidando su una estesa ‘rete’ di parenti, amici e conoscenti. La comunità ucraina in Italia conta oltre 240mila persone. Milano, Roma, Napoli e Bologna figurano ai primi quattro posti delle destinazioni indicate dai profughi all’ingresso.
Ad oggi più del 60% degli ucraini che hanno lasciato il Paese è ancora in Polonia e negli altri Paesi vicini, perché la speranza è quella che la guerra finisca consentendo il rientro a casa. Ma se il conflitto dovesse allungarsi, i numeri potrebbero diventare ancora più imponenti.
Ulteriori 470 posti sono stati previsti nell’ambito di domande di ampliamento di progetti degli enti locali per l’accoglienza di nuclei familiari. Gli stessi enti locali possono presentare (fino al 12 maggio) nuove proposte per altri 1.000 posti in totale. Prefetture e Comuni potranno disporre poi di immobili confiscati alla criminalità organizzata (388 quelli già censiti).
Un nodo a parte è quello dei minori, in particolare di quelli non accompagnati. Finora in Italia ne sarebbero stati censiti 300. Alcuni sono arrivati in compagnia di parenti, conoscenti, educatori, rapporti non riconoscibili come tutela legale. Da qui la nomina di un commissario straordinario, chiamato a impedire che se ne possano perdere le tracce o che possano diventare vittime di tratta. (Skytg24)