Chi fa comunicazione ha studiato la radio, e ha studiato un nome solo quello di Guglielmo Marconi, il grande inventore della radio. Il 20 luglio del 1937, giorno in cui morì Marconi, alle ore 18 le stazioni radio di tutto il mondo interruppero contemporaneamente le trasmissioni per due minuti. La nascita ufficiale della radio risale all’ 8 dicembre del 1895. Quel giorno, dopo vari tentativi, l’apparecchio che Marconi aveva costruito riuscì a trasmettere e ricevere segnali a distanza, superando la collina dove viveva con la sua famiglia, poco fuori Bologna. Non poteva immaginare, in quel momento, che ciò che stava creando avrebbe dominato il mondo, catalizzato l’attenzione di migliaia di persone, scatenato la meraviglia. Oggi il mezzo di comunicazione di massa per eccellenza è Internet. Da analogica infatti la trasmissione di dati è diventata digitale, il web domina, la rete ha incasellato le nostre vite, oggi reperire delle notizie è molto facile, ciò che accade nel mondo è raccontato davvero i tempo reale. Marconi fu uno scienziato moderno, perchè le sue ricerche non erano astratte o teoriche ma finalizzate a realizzazioni pratiche. Per tutta la vita continuò a inventare e sperimentare, simulando in questo un tratto tipico delle imprese della Silicon Valley, che investono in ricerca una percentuale notevole del fatturato. Marconi ha dato voce all’aria, se oggi il vento porta con sé parole, suoni, voci, sorrisi, risate, momenti di tristezza, il compito che ci lascia è quello di rimanere sempre in ascolto, curiosi e aperti alla vita, a dove soffia il vento, in quale direzione spira la frequenza che stiamo ascoltando, avendo dentro sempre l’ingegno per le cose, la passione che muove il mondo, che ci muove da dentro. Ciò che ha fatto Marconi, gli studenti di Comunicazione lo sanno bene: ha dato voce al silenzio.