A Hong Kong si vivono ore di altissima tensione. Dopo una notte di stallo, la polizia ha fatto irruzione all’alba nel Politecnico, dove si sono asserragliati circa 200 manifestanti pro-democrazia. Subito dopo si sono sentite delle esplosioni all’interno della struttura.
Sino al momento del blitz, le forze dell’ordine si erano limitate a bersagliare con gas lacrimogeni e idranti gli studenti assiepati all’esterno del campus, decisi a rispondere a colpi di molotov, rudimentali catapulte e frecce. Scaduto l’ultimatum, la polizia ha eretto attorno al Politecnico un cordone per impedire che i manifestanti riuscissero a trovare una via di fuga dall’imminente operazione, attualmente in corso.
Fonti spiegano che i cecchini della polizia hanno sparato gas lacrimogeni dall’edificio del museo che si trova di fronte all’università, mentre gli agenti in assetto anti-sommossa correvano all’interno. Gli studenti hanno dato fuoco a un ingresso del Politecnico per cercare di rallentare l’attacco e l’incendio continua ad andare avanti.