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I 100 GIORNI DEL SINDACO DI AVELLINO, PAOLO FOTI

Il consiglio comunale del 5 settembre doveva rappresentare una svolta, per l’ amministrazione comunale di Avellino, invece i colpi di scena non sono mancati.
Il sindaco Paolo Foti in assise ha esordito «Non intendo continuare in questo modo». Non lo vuole nessuno. Su questo la città è d’accordo.
Ma questa volta Foti è andato oltre. Ha naturalmente ricordato le colpe del suo partito, il Pd: spaccato, a pezzi, pronto a impallinare, e da più direzioni, il suo primo cittadino.
Ma ha ammesso anche le sue mancanze: l’inesperienza.
E i guai che ha dovuto affrontare il giorno dopo la sua elezione: lavori pubblici e conti disastrati.
Il sindaco si è presentato con la giunta azzerata.. Ha proposto, come del resto era noto da giorni, un patto di fine consiliatura. Ai dissidenti del suo partito e all’opposizione, Dino Preziosi in particolare.
Ha rimesso in un cassetto il suo programma, concentrando, da qui alla scadenza del mandato, la risoluzione di alcuni punti nodali per la città: l’Eliseo, la Dogana, il Teatro Gesualdo, il centro per l’autismo, lì’Isochimica, il patrimonio comunale e l’urbanistica e l’assegnazione, con una commissione bipartisan, di tutte le strutture pubbliche. Foti ha dichiarato che lo scontro personale non porta da nessuna parte. Che avrà tanti difetti ma nessuno ha mai messo in dubbio la sua onestà. Ha chiesto il sostegno di tutti. Maggioranza e opposizione. Che per Foti è una boccata d’ossigeno ma anche l’ammissione di una resa incondizionata.
Dino Preziosi consigliere d’opposizione ha preso atto «del riconoscimento da parte del sindaco di un sostanziale fallimento», si è dichiarato «vincitore morale per aver portato avanti una opposizione franca», e infine ha aggiunto:
«Le mie condizioni per salvare la comunità sono precise. Le affidiamo un compito: in 100 giorni deve ritrovare un’idea portante di governo. Avellino deve ritrovare entusiasmo ed energie. E’ necessaria una nuova giunta fatta da personalità riconosciute. Sindaco, deve tagliare i ponti con chi ha portato questa città al disastro .Solo così la discontinuità potrà dirsi vera. Chiedo un radicale cambiamento rispetto al passato. Se non accetta le queste condizioni ogni forma di dialogo si interromperà all’istante. Spero che lei e la città apprezzino questo sforzo partito dall’opposizione». Poi una precisazione, evidentemente non richiesta: «Non escludo che qualcuno pensi che quest’apertura sia un atto di opportunismo».
Foti chiede aiuto a Preziosi e Preziosi non si tira indietro. E i dissidenti Pd? Festa si è detto pronto a discutere anche la mozione di sfiducia.
Ma c’è una frase che piu’ di tutte puo’ rappresentare lo stato d’animo di un sindaco inesperto ma onesto:’A tutto c’e’un inizio e una fine’- afferma Foti- Non ho alcuna presunzione ma chiedo a tutti un gesto di grande impegno e responsabilita’ per la citta’ di Avellino
Una citta’,una comunita’quella avellinese in bilico, che aspetta e spera in un rilancio dell’azione amministrativa.

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