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I 7 rinvii a giudizio ed il flop delle regionali: così la Campania si prepara al voto

Un’altra tegola si abbatte sul voto delle prossime elezioni regionali in Campania del 2015: 7 rinvii a giudizio per consiglieri ed ex del Consiglio Regionale. Come hanno riportato i giornali già da ieri, si tratta di Gennaro Salvatore del gruppo ‘Caldoro Presidente’, Raffaele Sentiero e Ugo De Flaviis di Ncd, Sergio Nappi di Forza Italia, Massimo Ianniciello iscritto al gruppo misto e gli ex consiglieri Pietro Diodato e Angelo Polverino.

Un passo indietro è doveroso, anzi due, seppur senza andare troppo indietro nel tempo. Ad inizio ottobre il pubblico ministero Roberto Penna ha chiesto 3 anni di reclusione ad alcuni imputati tra i quali spiccava il nome di Vincenzo De Luca, sindaco di Salerno, coinvolto nelle vicende del termovalorizzatore della sua città. Ci eravamo detti garantisti, ma è impossibile non considerare questo elemento in vista, prima delle elezioni primarie del PD del 14 dicembre, poi delle elezioni della primavera 2015.

Il secondo elemento è degli ultimi giorni: l’alto tasso di astensione alle elezioni regionali in Emilia Romagna e Calabria di domenica scorsa. I votanti infatti, nella regione meridionale erano sotto il 50%, mentre in quella settentrionale si sono attestati ad un terzo degli aventi diritto. Numeri che hanno fatto gridare alle teorie più diverse, dalla disaffezione alla politica alla dimostrazione di una certa maturità della democrazia (stessa definizione che si utilizza anche, ad esempio, per il caso degli Stati Uniti).

È, indubbiamente, riduttivo pensare che la partita per la scelta del futuro governatore della regione si giochi su questi tre fattori. Già i numeri ci dicono molto altro: la mobilitazione anche nazionale sarà diversa nella prossima primavera quando saranno chiamati alle urne milioni di italiani. Di contro bisogna tener in considerazione la situazione economica e sociale, nella penisola, infatti, tutto appare immobile e, se ci rifacciamo ai dati emersi sull’ultimo rapporto SVIMEZ, in particolare per il Sud, la situazione è drammatica. Le difficoltà sociali sono argomento di cronaca quotidiana su tutti i giornali: abbracciano tutti i settori della società, rendendo ancor più precario il senso del vivere civile.

In questo contesto non roseo saranno chiamati ad esprimersi gli oltre 3 milioni e mezzo di campani. Il primo test, che riguarda il partito di Renzi, lo si deve analizzare caricandolo anche della presa dei Dem sui cittadini della Regione. È una prima risposta alle politiche del partito regionale in questi anni, oltre ad essere un test sui singoli candidati e la loro presa sui cittadini.

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