Abdelkader Houamel, artista di origini algerine, espone i suoi “Giardini del Paradiso” al Palazzo delle Arti di Napoli fino al 2 aprile. Le opere dell’artista sono impregnate di arte islamica e delle sue linee armoniose, proprie di artisti come Guttuso e Carlo Levi. Nei quadri di Abdelkader troviamo forme e colori accessi che si mescolano a vicenda arrivando a toccare il sublime. Sono i colori immersi nelle forme geometriche a fluire negli occhi di chi guarda le opere. Le farfalle, i fiori, l’inerpicarsi delle foglie sullo sfondo nero di molti suoi quadri riecheggiano mondi onirici dove non ci sono vuoti, bensì spirali ed arabeschi che si intrecciano, senza mai perdersi. Nelle sue opere la vita appare come un mistero da rintracciare nella curiosità, nello spingersi oltre i propri confini guardando alle opere di questo artista che ha dedicato la propria esistenza alla ricerca di forme sinuose da interpretare in quel gioco di acquerelli adoperato alla perfezione nel riempire ogni spazio. Nei quadri di Houamel regna il suono dell’armonia fra fiori, foglie di mille tonalità, arabeschi barocchi che ci conducono nei corridoi di un sogno celestiale che conduce, a sua volta, per mano nei giardini del paradiso, lo spettatore. I “Giardini del Paradiso” fanno immergere gli occhi di chi guarda in dei paradisi fatti di mare, terra e cielo perché la volta celeste è in ogni cosa, in tutto quello che ci circonda, in quello che viviamo e tocchiamo. L’orizzonte in ogni quadro appare alto volendo sperimentare una verticalità dell’orizzontalità al fine di ricreare una sorta di ordine cosmico in cui l’uomo, che ne è spettatore, possa ritrovarsi e sentirsi salvo. L’arte di Houamel è molto introspettiva ed in fuga dalla realtà, alla continua ricerca di uno spazio non fisico che possa emanare attraverso la natura, che diventa geometria, una sensazione di pace, in cui ogni persona che guarda la tela non possa sentirsi diversa dall’altra.