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I MITI DI NAPOLI : LA LEGGENDA DEL PALAZZO DE PENNA

Un’antica leggenda circonda Palazzo de Penna. Fatto costruire nel 1409 da Antonio de Penna, segretario e consigliere di Ladislao Il Magnanimo, re di Napoli (1377 – 1414), viene ancora oggi ricordato come “il palazzo del diavolo”. Una volta giunto a Napoli, il de Penna s’innamorò di una stupenda ragazza, alla quale chiese ovviamente di sposarlo. Avendo fin troppe offerte di matrimonio e dovendo già dare, il giorno dopo, una risposta ad altri corteggiatori, la fanciulla gli rispose che avrebbe acconsentito soltanto nel caso che il de Penna le avesse costruito, in una sola notte, un palazzo quale pegno d’amore e dono di nozze. Un’impresa del genere, nonostante la buona volontà del de Penna, richiedeva un aiuto particolare, anzi, per meglio dire, sovrannaturale. Il giovane chiese infatti aiuto al diavolo, che in cambio pretese la sua anima facendogli firmare inoltre un contratto col suo stesso sangue. Il de Penna riuscì comunque a farsi sottoscrivere una clausola che avrebbe rivelato a lavoro ultimato. Completato il palazzo, il giovane, come clausola, chiese al diavolo di contare una grossa quantità di grano chicco per chicco. Alla fine del conteggio, il diavolo constatò che cinque chicchi mancavano all’appello, senz’accorgersi che il de Penna, cospargendoli di pece, aveva fatto in modo che finissero inconsapevolmente tra le sue unghie.Letteralmente preso in giro, il diavolo si adirò, iniziando una dura discussione con il de Penna che, a un certo punto, si fece il segno della croce, costringendo così il diavolo a sprofondare in un buco apertosi nel pavimento. Quel buco, per molti nient’altro che un pozzo chiuso in malo modo, è ancora lì presente.

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